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ROMA – L’Acea Roma, trascinata da un superlativo Clay Tucker (22 punti), sbanca 82-88 Avellino e aggancia l’ottavo posto in classifica, l’ultimo utile per la qualificazione ai playoff. La formazione allenata da Marco Calvani (bilancio di 6 vittorie in 9 partite) soffre più del preventivabile contro l’orgogliosa e organizzatissima Sidigas, decimata dalle partenze di giocatori (Troutman, Lauwers) e dagli infortuni (out gli Usa Dean e Johnson). Alla distanza a fare la differenza è la classe della guardia americana e la maggiore lucidità finale della Virtus.
Come all’andata la difesa capitolina, che concede il 64% da2 (23/36) agli irpini, soffre le geometrie di Marques Green (18 punti, 10 assist, 27 di valutazione) e non capitalizza il vantaggio sotto i tabelloni (36-37 a rimbalzo). La coppia Varnado (4 punti in 14')-Slokar (1/9 da2, 5 falli commessi) è letteralmente soggiogata dall’atipicità degli avversari diretti Golemac (19 punti, 8/12 da2)-Slay (17 punti). Nemanja Gordic (20 punti, 6/7 da2, 4 assist) confeziona la miglior prestazione con la canotta romana. Mordente (12 punti, 3/4 da3) è fondamentale come l’esperienza di Kakiouzis (10 punti, 2 recuperi).
La partita. Roma parte lenta e l’agonista Ron Slay la punisce, 10-4 al 4’. Varnado si carica di penalità e la sveglia arriva dalla panchina. Kakiouzis e Maestranzi piazzano due triple per il primo vantaggio esterno, 14-16 all’8’. Ma la difesa è distratta con Gaddefors lasciato libero all’angolo per il 23-19 del 12’. Marques Green esce momentaneamente dalla contesa con tre falli a carico e la Virtus ne approfitta. La rotazione con Gordic (13 punti, 5/6 dal campo al 20’) e Mordente sul perimetro ribalta l’inerzia: tre triple consecutive per il +8, 26-34 al 16’. Slokar (1/4 ai liberi) non sfrutta il tecnico sanzionato a Golemac, Avellino resta a contatto 33-39 al 20’. Il dato dei rimbalzi (21 a 18 per i padroni di casa) certifica l’insufficiente intensità dei capitolini imprecisi al tiro (7/18 da2, 6/16 da3).
Nel terzo periodo (34-23 in 10’) il folletto Green e Slay spaventano l’Acea che scivola fino al -5, 61-57 al 28’ e 67-62 al 30’, incapace d’incidere dentro l’area colorata con il disastroso Slokar (0/9 da2, 4 falli commessi) e il falloso Varnado. Clay Tucker, fino a quel momento tenuto a bada dall’energia di Gaddefors, si prende le responsabilità di un leader e allunga le mani sulla partita. Lo statunitense, che segna 13 degli ultimi 26 punti della Virtus, prima firma l’aggancio e poi il sorpasso, 71-73 al 34’. Mordente è lo scudiero prezioso, ma la Sidigas resiste con Golemac , 82-83 al 38’34. Tucker indossa anche i panni dell’assist man (5 alla fine) innescando Kakiouzis, 82-85. Ma la giocata decisiva è del sontuoso Gordic: ruba il pallone a Green per volare in contropiede. Avellino si arrende e Tucker aggiusta dalla lunetta anche la differenza canestri dell’andata (96-99 dts).
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