sabato 24 maggio 2014

Roma antifascista festeggia i 70 anni della Liberazione

Il Messaggero, sezione Tutta Roma Agenda pag. 60,
24 Maggio 2014

di Gabriele Santoro


di Gabriele Santoro
Carla Capponi
«Chi vuole sfuggirci ha due strade: o va in Vaticano, o va al Quadraro», diceva il console tedesco a Roma Friedrich Eitel Moellhausen, che tentò di dissuadere i gerarchi nazisti dal compiere l'infame rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Sono tanti i luoghi della Roma antifascista da riscoprire, a partire dal Quadraro resistente, quanto altre borgate popolari, che il 17 aprile del 1944 subì la deportazione di circa mille civili. Se per molteplici ragioni politiche e militari la Capitale non conobbe l'insurrezione, l'ingresso dei militari della V armata statunitense, guidata dal generale Mark Wayne Clark, trovò un popolo stremato da nove mesi di occupazione.

LA RICORRENZA

Il 4 giugno ricorrono i settant'anni dalla Liberazione. L'occasione da cogliere per recuperare le voci, i volti e le storie di chi ha vissuto quella stagione dolorosa, scongiurando il rigurgito di passioni e nostalgie nere. L'amministrazione comunale, di concerto con le istituzioni culturali cittadine, ha elaborato un programma ampio, che mira a ricostruire il tessuto urbano e la vita sospesa dall'armistizio dell'8 settembre 1943 alla festa del giugno '44. «Dal centro alla periferia chiamiamo a raccolta i cittadini per rielaborare accadimenti collettivi, raccontando il coraggio di chi non si arrese alla violenza degli occupanti e collaborazionisti», afferma il sindaco Ignazio Marino.

LE MOSTRE

Il Vittoriano ospiterà la mostra, articolata in sette sezioni, Roma verso la libertà. Filmati, documenti inediti, fotografie, giornali d'epoca, acquerelli e mappe raffigureranno i luoghi dei bombardamenti, dei processi e delle torture, della resistenza armata. Un posto da visitare, a prescindere, è il Museo storico della Liberazione di Via Tasso, dove, in contemporanea al Teatro di Tor Bella Monaca, dal 4 all'8 sarà visibile il percorso espositivo Passaggi nella città prigioniera. Infine all'Archivio Storico Capitolino si accederà a materiale cartaceo (manifesti tedeschi, tessere per il razionamento del cibo, volantini clandestini). Presso la Casa della Memoria e della storia si potranno sfogliare le cronache dei quotidiani e periodici, che rievocano la lunga attesa degli alleati. E il pomeriggio del 5 si terrà una maratona di letture di diari testimoni preziosi di quel tempo. Alla Casa dei Teatri andrà in scena il monologo La Banda del gobbo di e con Emiliano Valente.

ROMA CITTÀ APERTA

Appuntamento clou, che chiude la cinque giorni di eventi, sarà la proiezione sabato 7, ai Fori
Imperiali, della versione restaurata dalla Cineteca di Bologna del capolavoro Roma città aperta di Roberto Rossellini. «Ho sempre rivolto molte domande a mio padre. Quando mi raccontò la genesi del film, si definì una “sartina che doveva rammendare un paese dilaniato dalla guerra civile”. Rappresentare l'eroicità dei romani che hanno lottato contro i nazifascisti, significò restituire onorabilità all'Italia che si era alleata con i criminali SS. Mise insieme la resistenza rossa e quella bianca dei preti», ricorda Renzo Rossellini. La Roma coraggiosa di Carla Capponi e Don Morosini.

L'arte di Rossellini varcherà anche le soglie del carcere di Regina Coeli con la proiezione de Il generale della Rovere. Al Cinema Trevi è in programma una rassegna di tre pellicole (Avanti a lui tremava tutta Roma, La porta del cielo, Giorni di Gloria). Spazio anche alla musica al Teatro di Villa Torlonia, dove si potranno ascoltare i tradizionali canti partigiani. La serata conclusiva a Piazza Madonna di Loreto, una band composta da studenti del Dipartimento di Jazz del Conservatorio Santa Cecilia eseguirà il Sacred Concert di Duke Ellington.


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