Per chi è tifoso della Virtus Roma e per gli amanti dello sport più bello del mondo il 3 gennaio non è mai un giorno qualsiasi. Oggi è il compleanno di Davide Ancilotto. Uno dei talenti più cristallini del nostro basket, che oggi avrebbe compiuto 35 anni. Oltre due metri di altezza per un incredibile atletismo, ottimo tiro in penetrazione e buona mano da fuori: il prototipo della guardia moderna. Ma la sua forza era nel carisma e nell'attaccamento con cui caricava tutto il Palaeur.
Il 20 ottobre del 1996 mio padre mi portò per la prima volta al Palazzo dello Sport. Arrivava la fortissima Stefanel Milano di Nando Gentile (oggi coach di Roma), di un giovane Gregor Fucka, della guardia elegante Anthony Bowie. Dall'altra parte c'eravamo noi.
La Telemarket umile e combattente di Attilio Caja animata dal grande talento di Davide, dalle bombe e dalla regia di Steve Henson(che nostalgia), dalle stoppate dell'allora giovane Tonolli, i tiri ignoranti di capitan Ambrassa e sotto canestro a fare peso Lockhart e Pessina.
In sintesi Davide contro Golia. Da quella stupenda partita vinta è scattata la scintilla per la bellezza di questo gioco e per il cuore di una piccola grande squadra, che quello stesso anno costrinse a gara5 di playoff i ricchissimi campioni della Kinder Bologna. Quella fu l'unica stagione romana di Ancilotto, ma tanto intensa da essere indimenticabile. Oggi, come ieri, sempre con noi.
Il 20 ottobre del 1996 mio padre mi portò per la prima volta al Palazzo dello Sport. Arrivava la fortissima Stefanel Milano di Nando Gentile (oggi coach di Roma), di un giovane Gregor Fucka, della guardia elegante Anthony Bowie. Dall'altra parte c'eravamo noi.
La Telemarket umile e combattente di Attilio Caja animata dal grande talento di Davide, dalle bombe e dalla regia di Steve Henson(che nostalgia), dalle stoppate dell'allora giovane Tonolli, i tiri ignoranti di capitan Ambrassa e sotto canestro a fare peso Lockhart e Pessina.
In sintesi Davide contro Golia. Da quella stupenda partita vinta è scattata la scintilla per la bellezza di questo gioco e per il cuore di una piccola grande squadra, che quello stesso anno costrinse a gara5 di playoff i ricchissimi campioni della Kinder Bologna. Quella fu l'unica stagione romana di Ancilotto, ma tanto intensa da essere indimenticabile. Oggi, come ieri, sempre con noi.
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