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di Gabriele Santoro
ROMA (2 agosto) - La Lottomatica Roma con l'arrivo della guardia-ala Kennedy Winston (198 cm per 104 kg) e la conferma di Rodrigo De La Fuente chiude, forse, un roster equivoco con giocatori che fanno della versatilità e adattabilità la principale caratteristica.
Winston, dichiaratosi al draft Nba (senza essere scelto) con un anno di anticipo uscendo dal college di Alabama a fine 2005, è un tiratore che può mettere a referto 15-20 punti a serata, con un solido tiro da tre e un grande atletismo che lo rende molto pericoloso in campo aperto e ha molti modi per fare canestro. Possiede una buona meccanica di tiro, veloce nel rilascio e non ha bisogno di molto spazio per tirare, con un grande controllo di palla fondamentale nell'uno contro uno. Winston ha anche alcuni movimenti in post-basso e una certa etica del lavoro. I punti deboli della guardia classe '84 sono soprattutto in difesa: pochi recuperi e non mette la stessa aggressività che ha in attacco.
Nelle precedenti esperienze europee con grandi squadre come Panathinaikos e nell'ultima stagione pochi mesi al Real Madrid ha evidenziato una certa "morbidezza" e una scarsa intensità, tende ad assentarsi dal gioco quando non è coinvolto offensivamente. Winston non ha di sicuro la stimmate del leader. Come point guard non può offrire alcun contributo, visto le scarse doti da passatore. Queste le sue statistiche europee: nel 2006/07 al Panionios 14.9 punti 3.2 rimbalzi, 2 assists, di media in olttre trenta minuti di impiego. La stagione successiva passa al Panathinaikos e fattura 8 punti e 3 rimbalzi di media in 19 minuti nel campionato ellenico (miglior prestazione dell'anno con i rivali storici dell'Olympiakos: 26 punti e 7/8 da tre).
Il mercato di Roma. Con la firma di Winston la Virtus ha scelto di non prendere un vero playmaker "sacrificando" Ibrahim Jaaber nel ruolo in cui lo vede Nando Gentile, con il back-up di Jacopo Giachetti. Il reparto esterni conterà su molte, troppe, ali: Ricky Minard (utilizzato probabilmente come guardia), lo stesso Winston, De La Fuente e Datome. La conferma dello spagnolo è una buona notizia per il suo apporto in termini di esperienza, ma forse alla squadra serviva più un play di ruolo. Un reparto esterni che ha molti punti nelle mani, ma resta il dubbio soprattutto sulla loro adattabilità difensiva a tenere guardie rapide.
Anche sotto canestro la dirigenza romana per il ruolo di centro ha confermato l'adattato Andrè Hutson, che pivot puro non è e che per l'Eurolega è certamente sottodimensionato. Una delle scommesse più importanti nel ruolo sarà il rendimento di Andrea Crosariol, che può diventare un fattore in attacco se innescato con il pick 'n roll e che in difesa deve fare la voce grossa visti i centimetri, 210, e i chili, 110. Rispetto alla passata stagione Hervè Tourè ha preso il posto di Roberto Gabini ed è atteso al salto di qualità dopo una carriera in provincia, mentre capitan Tonolli è pronto a staccare il biglietto della quindicesima stagione in maglia Virtus.
Il nuovo corso romano si apre con un ringiovanimento generale della squadra, tutti i nuovi arrivati sono abbondantemente sotto i trenta anni, una chiara impronta italiana con i nazionali (Gigli, Crosariol, Datome e Giachetti tutt'ora impegnati con la maglia azzurra) e giocatori che dopo una buona esperienza europea vogliono compiere il salto di qualità (Minard, Tourè e Winston). Il tutto miscelato con le colonne portanti della scorsa annata Jaaber, Hutson e De La Fuente. Fondamentale sarà il lavoro dello staff tecnico, ancora da completare, e di quel Nando Gentile che dovrà conquistare la fiducia dei giocatori e dell'ambiente, dopo la brutta conclusione della prima esperienza sulla panchina romana.
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