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di Gabriele Santoro
ROMA - Esordio tra luci e ombre per la nazionale di Pianigiani che si arrende, 80-68, alla solidissima Serbia nella prima sfida degli Europei. Gli azzurri provano a sorprendere la corazzata slava con una partenza sprint senza timori reverenziali, ma alla distanza esce fuori lo strapotere fisico e la maggiore qualità degli avversari.La squadra allenata dal santone Ivkovic indirizza la partita con due parziali devastanti: 11-2 nel secondo periodo e 17-3 in quello conclusivo. L’Italia non si scompone anche sul -18 e ha il merito di restare sempre con la testa sul campo. Pianigiani ha tentato di mischiare le carte con molta difesa a zona, ma la circolazione di palla con cui i serbi la eludono è da manuale della pallacanestro. Il play Milos Teodosic (15 punti, 8 assist), dopo aver sofferto in avvio la pressione di Hackett, ha dominato la gara con letture ed esecuzioni perfette di tutte le situazioni di gioco. Sono stati decisivi anche il lungo uscito dalla panchina Macvan (14 punti, 6/7 da2) e l’eterno bambino Tepic (15 punti, 7/12 al tiro).
Danilo Gallinari (15 punti, 6/8 da2) è stato il migliore della formazione italiana specialmente nel primo tempo. Bargnani (8/15 da 2, 9 rimbalzi) ha pagato in difesa la mobilità dei lunghi serbi senza avere il ritmo giusto attacco. In ombra Belinelli (9 punti, 1/7 da 3), troppe forzature per lui, e Mancinelli spentosi presto. In regia Hackett ha dato energia, mentre Maestranzi ha rincorso senza costrutto le geometrie di Teodosic. Da rivedere il tiro dalla lunga distanza (2/17), mentre a rimbalzo si è lottato bene (38-33).
L’Italia non si è passata abbastanza la palla (22 assist a 8), come spesso invece richiesto dal ct. Ora non c'è tempo per i cattivi pensieri: domani alle 20 c'è la Germania di Nowitzki. Occorre conservare le cose positive dell’esordio più difficile e ricordare che solo dodici mesi fa, mentre la Serbia lottava per una medaglia mondiale, la nazionale cercava la qualificazione a Eurobasket.
La partita. Alla palla a due Pianigiani lascia fuori Bargnani con Cusin in quintetto base e Hackett in cabina di regia a montare la guardia su Teodosic . Sul perimetro conferma il trio Belinelli-Gallinari-Mancinelli. Ivkovic va sul sicuro con Teodosic, Tepic, Kesely, Savanovic e Krstic. L’impatto dell’Italia con gli Europei è ottimo: funzionano bene i tempi della difesa e trova punti in transizione, 0-7 al 3’. La Serbia ha le mani gelide, 0/8 al tiro, ma si accende con due jolly dalla lunga distanza di Tepic e Teodosic, 6-9 al 5’. Il conto delle palle perse dai serbi sale a 5 e Gallinari (8 punti) vola in contropiede, 10-18 al 10’. Ivkovic toglie uno statico Krstic e vara per il secondo periodo un quintetto pesante con i giganti Macvan-Perovic. Gli azzurri perdono fluidità in attacco e i due lunghi banchettano nell’area colorata: in quattro minuti piazzano il primo break pesantissimo di giornata, 11-2, per il sorpasso 23-22 al 15’.
La retina dalla lunga distanza è un miraggio (11 errori consecutivi), ma Belinelli e compagni limitano i danni anche con l’energia di Cusin, 35-29 al 20’. Al rientro dall’intervallo lungo l’Italia sbanda paurosamente: perde aggressività in difesa e fiducia in attacco. La Serbia mette le mani sulla partita con un parziale di 17-3, 52-34 al 25’. Pianigiani spende due time-out per scuotere i suoi e funziona. Bargnani (13 punti) cerca ossigeno, la zona produce qualche effetto temporaneo e finalmente si riprende a correre, 57-53 al 30’. Nel momento chiave sale in cattedra il professor Teodosic (7 assist): il play di Valjevo fa circolare la palla in maniera divina, innesca tiratori micidiali come Kesely e si mette in proprio. La sua tripla del 71-55 al 34’ fa partire con largo anticipo i titoli di coda. Alla fine si gioca solo per i tabellini e il Mago (23 punti) amplia il bottino.
Nelle altre partite del raggruppamento italiano la Germania di Nowitzki (25 punti, 3 rimbalzi) travolge, 91-64, Israele e avverte l'Italia diretta concorrente per l'accesso alla seconda fase. Gli israeliani crollano nel terzo periodo sotto i colpi della stella di Dallas e del centro Kaman (18 punti, 10 rimbalzi). Nell'altra sfida la Francia soffre più del previsto contro una Lettonia volitiva e si aggrappa ai numeri di Toni Parker (31 punti) per condurre in porto il successo, 89-78.