Il frutto che era proibito raccogliere si trovava sull'Albero della Conoscenza. Il significato è che tutte le sofferenze sono dovute al tuo desiderio di capire com'è che vanno le cose. Saresti potuto rimanere nel Giardino dell'Eden se solo avessi tenuto chiusa la tua fottuta bocca e non avessi fatto alcuna domanda. Frank Zappa - Playboy, 2 maggio 1993
venerdì 10 maggio 2013
Il segnalibro, Io e l'Avvocato Agnelli di Mimmo Calopresti
di Gabriele Santoro
ROMA - Una famiglia povera calabrese e la dinastia Agnelli. Due destini uniti dalla Fabbrica Italiana Automobili Torino. Il regista Mimmo Calopresti esordisce con il romanzo autobiografico Io e l’Avvocato, costruendo un dialogo immaginario con il padre Emilio, operaio Fiat emigrato negli anni del boom economico, e Gianni, icona dell’industria novecentesca. Due storie parallele che arrivano a toccarsi e mischiarsi con l’incontro tra i due figli: Mico e il fragile Edoardo. Calopresti racconta le aspirazioni di riscatto sociale mediante il lavoro alla catena di montaggio, la rottura generazionale della contestazione studentesca e lo smarrimento identitario che ha accompagnato l’automatizzazione progressiva dei processi industriali. Ed esplora in un corpo a corpo l’ascesa e le cadute della famiglia più influente d’Italia.
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