Il Messaggero, sezione Tutta Roma Agenda pag. 56,
19 luglio 2013
di Gabriele Santoro
di Gabriele Santoro
IL PROGRAMMA
Il Festival Internazionale di letteratura e cultura ebraica festeggia il sesto compleanno, proponendo da domani a giovedì una rassegna di incontri letterari, proiezioni di film, concerti, mostre e visite guidate. Una manifestazione a ingresso gratuito, curata da Raffaella Spizzichino Ariela Piattelli e Shulim Vogelmann, nel cuore del vecchio ghetto demolito, tra il Teatro Marcello e largo Arenula, che domani si aprirà con la Notte della Cabbalà.
LA CABBALÀ
Una serata immaginata in tre tempi, che come nelle precedenti edizioni promette di attrarre un grande pubblico. Si comincia alle 22 presso i giardini del Tempio Maggiore con il dialogo, dal titolo La stella di David, storia di un simbolo, tra il filosofo Saverio Campanini e Roberto Della Rocca. Poi, alle 22.30, l’appuntamento centrale al Palazzo della cultura. Roberto Saviano interpreterà un proprio monologo inedito, Il ghetto sul Tevere, nel quale ripercorrerà la storia della presenza ebraica a Roma accompagnato dalle musiche di Raiz e i Radicanto. Chiuderà Yarona Pinhas, scrittrice e studiosa di mistica ebraica che si occupa di Cabbalà, con una lezione sulla forza e il significato della preghiera. E dalle 22 alle due saranno visitabili il Museo ebraico e la sinagoga, con la mostra fotografica Survivor: Primo Levi nei ritratti di Larry Rivers.
«Saviano ha accolto subito il nostro invito - spiega Ariela Piattelli -. Lo abbiamo portato nei luoghi che saranno animati dal festival e ha conosciuto le persone che li vivono quotidianamente. In questa occasione, ispirandoci alla straordinaria notte bianca di Tel Aviv, si intersecano vari percorsi artistici. L'intento è di far conoscere alcune delle novità più interessanti della realtà culturale israeliana». Un ponte che quindi unirà idealmente Roma e Israele con la presenza tra gli altri dell'emergente scrittore Assaf Gavron e della nota vignettista del New York Times Rutu Modan. Il primo, martedì alle 21 presso il Palazzo della cultura, presenterà il proprio bestseller Idromania, che disegna lo scenario sociale oscuro di un futuro dove l’acqua sarà in mano a poche multinazionali e lo sviluppo tecnologico sfalderà i rapporti umani. Mentre mercoledì Modan, autrice di graphic novel di successo, parlerà con il giornalista e fumettista Luca Raffaelli del suo ultimo lavoro La proprietà.
CINEMA
Spazio anche al cinema sugli schermi all’Isola Tiberina: lunedì sera, dopo l’incontro con il Capo Rabbino della comunità di Roma Riccardo Di Segni, saranno proiettati il documentario La buona stella di Sergio Basso e la pellicola Il figlio dell’altra. I giardini del Tempio Maggiore ospiteranno la chiusura del festival con due repliche di Se questo è un uomo di e con Maria Rosaria Omaggio, coreografie di Mario Piazza, musica di Luis Bacalov. «Ci aspettiamo grande partecipazione per la qualità del programma - afferma Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma». Aggiunge il neo-assessore alla Cultura, Flavia Barca: «Qui comincia un percorso di ascolto e lavoro con la comunità».
Il Festival Internazionale di letteratura e cultura ebraica festeggia il sesto compleanno, proponendo da domani a giovedì una rassegna di incontri letterari, proiezioni di film, concerti, mostre e visite guidate. Una manifestazione a ingresso gratuito, curata da Raffaella Spizzichino Ariela Piattelli e Shulim Vogelmann, nel cuore del vecchio ghetto demolito, tra il Teatro Marcello e largo Arenula, che domani si aprirà con la Notte della Cabbalà.
LA CABBALÀ
Una serata immaginata in tre tempi, che come nelle precedenti edizioni promette di attrarre un grande pubblico. Si comincia alle 22 presso i giardini del Tempio Maggiore con il dialogo, dal titolo La stella di David, storia di un simbolo, tra il filosofo Saverio Campanini e Roberto Della Rocca. Poi, alle 22.30, l’appuntamento centrale al Palazzo della cultura. Roberto Saviano interpreterà un proprio monologo inedito, Il ghetto sul Tevere, nel quale ripercorrerà la storia della presenza ebraica a Roma accompagnato dalle musiche di Raiz e i Radicanto. Chiuderà Yarona Pinhas, scrittrice e studiosa di mistica ebraica che si occupa di Cabbalà, con una lezione sulla forza e il significato della preghiera. E dalle 22 alle due saranno visitabili il Museo ebraico e la sinagoga, con la mostra fotografica Survivor: Primo Levi nei ritratti di Larry Rivers.
«Saviano ha accolto subito il nostro invito - spiega Ariela Piattelli -. Lo abbiamo portato nei luoghi che saranno animati dal festival e ha conosciuto le persone che li vivono quotidianamente. In questa occasione, ispirandoci alla straordinaria notte bianca di Tel Aviv, si intersecano vari percorsi artistici. L'intento è di far conoscere alcune delle novità più interessanti della realtà culturale israeliana». Un ponte che quindi unirà idealmente Roma e Israele con la presenza tra gli altri dell'emergente scrittore Assaf Gavron e della nota vignettista del New York Times Rutu Modan. Il primo, martedì alle 21 presso il Palazzo della cultura, presenterà il proprio bestseller Idromania, che disegna lo scenario sociale oscuro di un futuro dove l’acqua sarà in mano a poche multinazionali e lo sviluppo tecnologico sfalderà i rapporti umani. Mentre mercoledì Modan, autrice di graphic novel di successo, parlerà con il giornalista e fumettista Luca Raffaelli del suo ultimo lavoro La proprietà.
CINEMA
Spazio anche al cinema sugli schermi all’Isola Tiberina: lunedì sera, dopo l’incontro con il Capo Rabbino della comunità di Roma Riccardo Di Segni, saranno proiettati il documentario La buona stella di Sergio Basso e la pellicola Il figlio dell’altra. I giardini del Tempio Maggiore ospiteranno la chiusura del festival con due repliche di Se questo è un uomo di e con Maria Rosaria Omaggio, coreografie di Mario Piazza, musica di Luis Bacalov. «Ci aspettiamo grande partecipazione per la qualità del programma - afferma Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma». Aggiunge il neo-assessore alla Cultura, Flavia Barca: «Qui comincia un percorso di ascolto e lavoro con la comunità».
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