giovedì 26 agosto 2010

Super Bargnani d'Italia

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=116339&sez=HOME_SPORT

di Gabriele Santoro

ROMA (26 agosto) - Un Bargnani d'Italia stratosferico infiamma il PalaFlorio e regala la vittoria, 72-71, con il Montenegro nell'ultima sfida del girone di qualificazione agli Europei 2011. Un successo, il quinto consecutivo per il terzo posto italiano nella classifica finale, che non dà comunque l'accesso diretto alla manifestazione continentale e rimanda la nazionale di Pianigiani agli esami di riparazione dell'Additional Round: la prossima estate con altre sei squadre l'Italia si giocherà l'ultimo posto disponibile per staccare il biglietto destinazione Lituania. I tre passi falsi, soprattutto quello con la Lettonia, nelle prime uscite azzurre hanno compromesso una qualificazione che era nelle possibilità di questa selezione.

Da applausi il pubblico barese caldissimo e corretto. Per tenere aperte le porte della qualificazione diretta l'Italia avrebbe dovuto vincere di almeno 10 punti (all'andata finì 71-62 per il Montenegro) e a metà del terzo quarto non sembrava un'impresa impossibile, 59-44 al 28'. Poi coach Vujosevic ha trovato il talentuoso americano Cook, che di montenegrino ha solo il passaporto gentilmente concesso, a sbrogliare la matassa. Quando la Fiba porrà un freno a questa regalia di passaporti che poi incide anche sui risultati delle nazionali? Le due formazioni disputano una partita vibrante, a tratti nervosa, dominata più dalle difese che dalla fluidità offensiva: pochi contropiedi e tiri comodi concessi .Il romano targato Nba è l'autentico mattatore della serata: segna 34 punti record in maglia azzurra (8/13 da2, 4/5 da3, 6/8 tl), vince il duello con la stella montenegrina Pekovic e sul parquet si guadagna i galloni di leader dell'Italia che verrà. Male, malissimo invece il febbricitante Belinelli abulico e completamente fuori dai giochi. In regia Maestranzi (18 punti) disputa la migliore gara.

La partita. Andrea Bargnani risponde al calore di un PalaFlorio stracolmo di entusiasmo con una partenza a razzo: segna 5 dei primi 7 punti italiani (saranno 8 su 12 al 10'), stoppa e strappa rimbalzi. Vujosevic come nel match d'andata in avvio lascia in panchina il pezzo forte Nikola Pekovic e la spalla Drobnjak. Gli azzurri scappano sul 7-0 al 3'. Il coach del Montenegro spedisce subito sul parquet la stella e l'Italia si blocca con il solo Bargnani a vedere il canestro. L'asse Pekovic-Drobnjak produce il controbreak di 17-5 e il play Cook sulla sirena mette il lay-up del +5, 12-17. Nel secondo quarto Belinelli (0/5 al tiro) prosegue a sparacchiare dalla lunga distanza e Drobnjak punisce le nostre lacune difensive, 12-21. Anthony Maestranzi riaccende la luce in attacco con due triple consecutive, 23-26, e un lampo del vero Belinelli firma il sorpasso, 28-27. Pekovic litiga dalla lunetta, ma ci pensa il playmaker Jeretin con il siluro del 32-34 al 20'.

Al rientro in campo l'Italia stringe in difesa, rispolvera un fantastico Bargnani e pesca la migliore giornata di Maestranzi. L'asse play-pivot fattura in 8' un break di 27-10, 59-44 al 28'. Il Raptors domina con triple, canestri impossibili e spazza la propria area colorata. Il Montenegro s'innervosisce, fallo anti-sportivo e tecnico, ma non si disunisce. L'americano Omar Cook prende per mano i compagni: 3 triple consecutive, due tiri liberi e al 30' la contesa è riaperta, 60-56.
Nell'ultimo periodo Pekovic firma l'aggancio a 4' dalla fine. Bargnani continua a predicare una pallacanestro straordinaria e una schiacciata di Ress dà il +5, 72-67, che consegna di fatto a 2' dalla fine i due punti meritati ma inutili.

L'Italia di Pianigiani. Malgrado non sia stato centrato l'obiettivo della qualificazione diretta c'è anche un bicchiere mezzo pieno da valutare. L'Italia ha lanciato alcune basi per tornare ai livelli che le competono. Il lavoro iniziato alla fine di giugno ha introdotto novità tecniche-tattiche, una ritrovata coesione del gruppo e restituito finalmente un ruolo da protagonisti per gli Nba. Il coach senese ha stabilito le nuove gerarchie, in attesa del ritorno di Danilo Gallinari e di eventuali positive sorprese dal prossimo campionato, promuovendo: l'oriundo Anthony Maestranzi in cabina di regia, un Marco Belinelli a corrente alterna, il fidato gregario Marco Carraretto, il romano Angelo Gigli come completamento ideale di Andrea Bargnani a cui è stata affidata con risposte eccellenti la leadership del gruppo. Dalla panchina Giachetti, Mancinelli e Mordente si sono fatti trovare pronti. Rimandati invece Pietro Aradori, miglior under 22 dello scorso campionato, e Luca Vitali usciti dalle rotazioni di Pianigiani dopo le prime due partite. Bocciato il playmaker della Virtus Bologna Peppe Poeta, sempre fuori dai dodici a disposizione.

Italiani d'Nba. Un risultato tangibile del nuovo corso azzurro è stata la consacrazione anche in nazionale di Andrea Bargnani: oltre venti punti di media nelle 8 partite. L'ala-pivot dei Toronto Raptors ha finalmente indossato, grazie a un feeling subito sbocciato con il ct, i panni del leader: un approdo sicuro per la squadra nei momenti di difficoltà, tanta voglia di sacrificarsi per il gruppo e numeri da Nba. Bargnani si è divertito e ha fatto divertire: i musi lunghi della scorsa estate hanno lasciato spazio a larghi sorrisi e agli applausi di un PalaFlorio pronto a infiammarsi a ogni giocata del Mago. Il bilancio dell'altro Nba d'Italia Marco Belinelli è invece in chiaroscuro: tanta fiducia da lui per il coach senese ripagata con momenti da trascinatore puro e altri passaggi a vuoto (troppe forzature e accentramento del gioco). L'Italia riparte da loro per tornare su palcoscenici ormai troppo lontani.

Nessun commento: