di Gabriele Santoro
ROMA (28 agosto) - Punti, leadership ed esperienza: questo si aspetta Matteo Boniciolli dalla guardia statunitense Charles Smith, firmato dalla Lottomatica Roma per un anno. L'ex giocatore dell'Efes Pilsen formerà con Darius Washington e l'ala piccola (intanto nel ruolo per un mese in prova c'è il diciottenne serbo Djordje Drenovac) ancora da ingaggiare il terzetto di esterni che dovranno garantire al quintetto romano pericolosità offensiva e carisma sul parquet, mentre dalla panchina sono attesi alla stagione della consacrazione i nazionali Giachetti, Vitali e Datome.
Per il trentacinquenne Smith si tratta del quarto ritorno in Italia (Bologna, Udine e Pesaro), con alle spalle una lunga carriera da protagonista in Europa (Real Madrid con cui ha vinto scudetto, Uleb Cup e votato miglior giocatore del campionato spagnolo) e sei canotte diverse indossate nell'Nba. La fisionomia della nuova Virtus appare più equilibrata e senza gli equivoci tecnici dello scorso anno (4 ali piccole e 1 guardia) con alcune certezze e altre scommesse interessanti dalle quali dipenderà il buon esito dell'annata.
Dieci anni fa è stato proprio il coach triestino a portare Smith in Italia: «Già ho lavorato con lui - sottolinea Boniciolli - perché con Giancarlo Sarti lo ingaggiammo a Udine. Da allora è fra i protagonisti del grande basket europeo. E´ un giocatore di grande livello. Un fuoriclasse assoluto che saprà dare un contributo importante alla chimica di squadra. Con questo colpo, concretizzato al termine di una trattativa lunga e complicata, il presidente Toti dimostra di voler competere ancora ad alto livello».
Chi è Smith. Il suo mestiere è fare canestro anche ad alto coefficiente di spettacolarità. La specialità della casa è il tiro in uscita dai blocchi grazie alla velocità di preparazione ed esecuzione. Dotato di un ottimo tiro in sospensione, che tornerà in voga con l'allargamento dell'area previsto dalle nuove regole, e affidabile dalla lunga distanza. Smith è bravo a guadagnarsi falli, quindi tiri liberi, ma anche nella fase difensiva è un fattore (votato nel primo quintetto difensivo e guardia dell'anno nello scorso campionato turco). In sintesi un giocatore completo in grado di essere utile alla squadra in tante situazioni. Nei momenti caldi delle partite si prende sempre le responsabilità, giocando i possessi decisivi.
Queste sono le sue statistiche nella passata stagione in maglia Efes Pilsen: in campionato 24.4 minuti, 12.9 punti (66% da2, 40% da3), 3 rimbalzi, 2 recuperi di media; in Eurolega 26 minuti, 12.6 punti (63% da2, 35% da3), 2.6 rimbalzi e 2 recuperi di media. Negli ultimi play-off turchi, in cui l'Efes ha lasciato lo scudetto al Fenerbahce di Tanjevic, Smith ha toccato i massimi stagionali: 26 punti in 28' con 6/8 da3 contro l'Erdemir nei quarti, 25 punti in 28' con 4/7 da3 e 11/12 ai liberi nella decisiva gara tre di finale con il Fenerbahce. La guardia nelle gerarchie dell'Efes ha presto scalzato il titolare serbo Rakocevic, miglior marcatore dell'Eurolega 2009, e garantito il rendimento più continuo in un roster zeppo di stelle.
Ecco come si descrive il "Ragno" (soprannome derivante dalle braccia molto lunghe), grande appassionato di video-games, e svela gli ingredienti della propria longevità sportiva. «Le mie caratteristiche principali? Lavoro sempre duro e sono una persona onesta. La vita notturna? No. Questo è il menù delle mie giornate: mi sveglio presto, mangio e mi alleno. A Madrid avevo due ristoranti preferiti in cui mangiare la paella, il mio piatto preferito, e cercavo senza trovarli cinema che proiettassero film in inglese. Sogno nel cassetto? Vincere l'Eurolega. Alla vita chiedo la salute, serenità e fare il massimo per la mia famiglia (è sposato, ndr). La mia squadra Nba del cuore fin da bambino sono stati i Detroit Pistons, poi da buon texano (nativo di Fort Worth, ndr) sono pazzo per i Dallas Cowboys. Il basket in Europa? I coach sono molto preparati. S'incontrano diverse culture cestistiche e ho imparato che qui ogni partita è fondamentale, non puoi mai rilassarti anche quando giochi con team sulla carta inferiori».
Parabola discendente? Gli unici eventuali dubbi sull'acquisto di Smith, classe 1975, riguardano l'anagrafe. I numeri dell'ultima annata in Turchia non destano preoccupazioni sull'integrità fisica dell'esterno. Nelle precedenti esperienze europee il "Ragno" si è sempre contraddistinto per una seria etica del lavoro e a differenza di molti colleghi Usa vive più di giorno che non la notte. La Virtus Roma è rimasta però scottata negli anni con atleti dai cognomi altisonanti, ma che il meglio lo avevano già dato altrove. Qualche nome? Tyus Edney, Rashard Griffith o le meteore Gary Trent e Ruben Douglas. A Smith il compito di smentire gli scettici ed evitare il rimpianto: «Pensa se fosse arrivato qui dieci anni prima...».
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