Il Messaggero, sezione Cultura & Spettacoli pag. 24,
12 aprile 2013
di Gabriele Santoro
di Gabriele Santoro
LA SERIE
ROMA «Quando Andrea Camilleri scrive nuovi romanzi, nasce spontanea la voglia, quasi l’urgenza, di tornare a indossare i panni del commissario Montalbano»: la passione di Luca Zingaretti per il personaggio letterario non si logora con il tempo.
Da lunedì Raiuno trasmetterà quattro nuovi film, prodotti da Raifiction con Palomar, ispirati ad altrettante opere dello scrittore siciliano: Il sorriso di Angelica, Il gioco degli specchi, Una voce di notte e Una lama di luce. Montalbano aggiorna così il libro dei record della fiction italiana, diventando la serie più longeva (superato con ventisei puntate Il Maresciallo Rocca) che tra prime e repliche (in totale oltre cento serate) ha totalizzato un’audience media del 24%. Ma Zingaretti non teme un effetto negativo da sovraesposizione: «All’inizio ho avvertito un po’ di malumore, perché pensavo che il prodotto si usurasse con una progressiva perdita d’ascolto. Invece, spesso, le repliche hanno attirato più spettatori delle prime. Una situazione unica».
IL SUCCESSO
«Il segreto del successo di Montalbano? È un uomo vincente, coerente con sé stesso e nel modo di guardare alla vita: non rincorre le banalità con cui ci complichiamo l’esistenza. Rinuncia alle ambizioni della carriera per non lasciare il mare, il proprio commissariato un po’ sfigato e la squadra sui generis che anima. È felice e riesce sempre a farsi amare dalle donne. Tutti noi uomini vorremmo avere la sfrontatezza di essere lui», prosegue Zingaretti.
La novità di questo ciclo sarà la presenza in video di Camilleri, che introdurrà ciascuna serata illustrando in pochi minuti la genesi e il senso delle storie narrate. Nelle quattro indagini il commissario di Vigata è alle prese con casi complessi in cui la presenza femminile rappresenta una chiave di volta determinante. E fatica a resistere alle molteplici seduzioni, tradendo la compagna storica (Livia, stavolta interpretata da Lina Perned). «Da qualche anno Camilleri ha concesso varie sbandate a Montalbano - dice l’attore - che è diventato più birichino. Nella prima puntata però c’è un coinvolgimento più forte, quasi un innamoramento. Le telespettatrici lo vorrebbero fedele, ma anche lui attraversa la crisi degli uomini di mezza età. Io ancora no, sono più giovane».
A tentarlo saranno la sensuale Margareth Madè, coinvolta ne Il sorriso di Angelica, e successivamente Barbora Bobulova. «Angelica, il mio personaggio, si rifà alla protagonista dell’Orlando Furioso. Cerco di sedurlo, ma all’inizio rimane rigido. Ma dietro il suo apparente distacco manifesta una grande umanità. E alla fine non può restare indifferente», ammicca Madè.
LA CORRUZIONE
Nel terzo episodio, Una voce di notte, l’incontro con un pirata della strada e un furto in un supermercato portano Montalbano allo scontro con il potere politico locale corrotto. «La corruzione è un nostro male endemico - sottolinea Zingaretti -: siamo tornati ai livelli del 1992. Non c’è da stupirsi se si affronta un tema che tocca tutti. Non siamo mica in Svezia. Si respira l’atmosfera cupa di questo tempo di crisi. E lui si interroga sul proprio paese, intercettandone il dolore e il bisogno di giustizia».
Il commissario Montalbano, i cui diritti sono venduti in sessantacinque paesi, è ormai anche l’ambasciatore della fiction nostrana nel mondo. «All’estero l’Italia viene percepita ancora come un posto bellissimo: sinonimo di arte, cultura e ingegno. Qui presentiamo uno stile di vita alternativo; una lentezza siciliana seducente e luoghi meravigliosi. Oltre ad affrontare tematiche universali. In fondo vorremmo essere un po’ come lui», conclude Zingaretti.
ROMA «Quando Andrea Camilleri scrive nuovi romanzi, nasce spontanea la voglia, quasi l’urgenza, di tornare a indossare i panni del commissario Montalbano»: la passione di Luca Zingaretti per il personaggio letterario non si logora con il tempo.
Da lunedì Raiuno trasmetterà quattro nuovi film, prodotti da Raifiction con Palomar, ispirati ad altrettante opere dello scrittore siciliano: Il sorriso di Angelica, Il gioco degli specchi, Una voce di notte e Una lama di luce. Montalbano aggiorna così il libro dei record della fiction italiana, diventando la serie più longeva (superato con ventisei puntate Il Maresciallo Rocca) che tra prime e repliche (in totale oltre cento serate) ha totalizzato un’audience media del 24%. Ma Zingaretti non teme un effetto negativo da sovraesposizione: «All’inizio ho avvertito un po’ di malumore, perché pensavo che il prodotto si usurasse con una progressiva perdita d’ascolto. Invece, spesso, le repliche hanno attirato più spettatori delle prime. Una situazione unica».
IL SUCCESSO
«Il segreto del successo di Montalbano? È un uomo vincente, coerente con sé stesso e nel modo di guardare alla vita: non rincorre le banalità con cui ci complichiamo l’esistenza. Rinuncia alle ambizioni della carriera per non lasciare il mare, il proprio commissariato un po’ sfigato e la squadra sui generis che anima. È felice e riesce sempre a farsi amare dalle donne. Tutti noi uomini vorremmo avere la sfrontatezza di essere lui», prosegue Zingaretti.
La novità di questo ciclo sarà la presenza in video di Camilleri, che introdurrà ciascuna serata illustrando in pochi minuti la genesi e il senso delle storie narrate. Nelle quattro indagini il commissario di Vigata è alle prese con casi complessi in cui la presenza femminile rappresenta una chiave di volta determinante. E fatica a resistere alle molteplici seduzioni, tradendo la compagna storica (Livia, stavolta interpretata da Lina Perned). «Da qualche anno Camilleri ha concesso varie sbandate a Montalbano - dice l’attore - che è diventato più birichino. Nella prima puntata però c’è un coinvolgimento più forte, quasi un innamoramento. Le telespettatrici lo vorrebbero fedele, ma anche lui attraversa la crisi degli uomini di mezza età. Io ancora no, sono più giovane».
A tentarlo saranno la sensuale Margareth Madè, coinvolta ne Il sorriso di Angelica, e successivamente Barbora Bobulova. «Angelica, il mio personaggio, si rifà alla protagonista dell’Orlando Furioso. Cerco di sedurlo, ma all’inizio rimane rigido. Ma dietro il suo apparente distacco manifesta una grande umanità. E alla fine non può restare indifferente», ammicca Madè.
LA CORRUZIONE
Nel terzo episodio, Una voce di notte, l’incontro con un pirata della strada e un furto in un supermercato portano Montalbano allo scontro con il potere politico locale corrotto. «La corruzione è un nostro male endemico - sottolinea Zingaretti -: siamo tornati ai livelli del 1992. Non c’è da stupirsi se si affronta un tema che tocca tutti. Non siamo mica in Svezia. Si respira l’atmosfera cupa di questo tempo di crisi. E lui si interroga sul proprio paese, intercettandone il dolore e il bisogno di giustizia».
Il commissario Montalbano, i cui diritti sono venduti in sessantacinque paesi, è ormai anche l’ambasciatore della fiction nostrana nel mondo. «All’estero l’Italia viene percepita ancora come un posto bellissimo: sinonimo di arte, cultura e ingegno. Qui presentiamo uno stile di vita alternativo; una lentezza siciliana seducente e luoghi meravigliosi. Oltre ad affrontare tematiche universali. In fondo vorremmo essere un po’ come lui», conclude Zingaretti.
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