martedì 3 settembre 2013

European space expo, Galileo e Copernicus: le tecnologie spaziali alla conquista della città

Il Messaggero, sezione Cronaca di Roma pag. 23, 
31 agosto 2013

di Gabriele Santoro




di Gabriele Santoro

LA RICERCA
L’impatto sulla nostra vita quotidiana della ricerca spaziale,
con le proprie innumerevoli applicazioni, è e sarà sempre più tangibile. L’Unione Europea ne ha fatto un cardine delle proprie politiche di sviluppo economico, stanziando per il periodo 2014-20 dieci miliardi di euro utili anche a incentivare la nascita di imprese nel settore. Da dodici mesi la mostra itinerante European Space Expo sta girando il continente, per spiegare ai cittadini europei il cuore di un’attività che propone prospettive di crescita consistenti. Fino a venerdì prossimo sarà possibile visitarla gratuitamente a piazza del Popolo. All’interno di una tensostruttura sferica tredici schermi tattili e interattivi illustrano due progetti fondamentali, Galileo e Copernicus, e le loro possibili applicazioni tecnologiche nel campo dei servizi sulla localizzazione, della mobilità stradale e dei trasporti, dell’agricoltura, dell’aviazione civile, della protezione ambientale e delle telecomunicazioni.

«A livello comunitario investiamo
oculatamente in un ambito promettente - sottolinea Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione UE - che migliorerà la qualità dei servizi e la vita quotidiana, creando occupazione. Galileo costerà complessivamente dieci miliardi e porterà una ricaduta economica positiva, in termini di risparmi o nuove iniziative, per novanta miliardi di euro».

Dall’anno prossimo,
con il lancio in orbita di ventiquattro satelliti Galileo testati il mese scorso a Fucino (L’Aquila), l’UE si doterà di un sistema di navigazione satellitare indipendente ad alta precisione. Già dal 2009 il 6-7% del Pil continentale si basava sui segnali di navigazione forniti dal GPS statunitense. L’Italia con Francia e Germania è sul podio nel settore con grandi aziende leader, e un fermento crescente in quelle medie e piccole. Nel nostro paese, con migliaia di addetti altamente qualificati, lavorano principalmente sulla componentistica, l'assemblaggio, la propulsione elettrica e la traduzione di complesse tecnologie in nuove applicazioni commerciali, a partire dai navigatori per auto.

L’INTERVENTO

«L’innovazione e la creatività sono le strade maestre per stare sul mercato - dice Aurelio Regina, vicepresidente di Confindustria -. Roma dovrà saperle coniugare, perché dalle metropoli viene una spinta decisiva per l’economia». Roma e la sua provincia costituiscono un distretto chiave dell’industria aerospaziale nazionale con ottomila addetti e i due istituti pubblici legati allo spazio (Asi e l’Istituto di Astrofisica). I primi quattro satelliti Galileo mandati in orbita sono stati assemblati dall’italiana Thales Alenia Space, che ha curato la costruzione del telaio dei satelliti e il funzionamento dei pannelli solari che forniscono energia al sistema, nel suo stabilimento sulla Tiburtina. «Questa è la crescita intelligente immaginata dall’Agenda comunitaria 2020 - afferma il sindaco -. Si deve puntare al rafforzamento di un polo tecnologico romano. Siamo pronti a utilizzare per l’amministrazione della città i servizi forniti dal sistema di geoposizionamento satellitare europeo».


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