giovedì 5 settembre 2013

Nuovo Imaie, Artisti 7607: «Rischia di naufragare la liberalizzazione»

Il Messaggero, sezione Spettacoli pag. 27, 
5 settembre 2013

di Gabriele Santoro

 
 di Gabriele Santoro

ROMA – Una liberalizzazione che rischia di naufragare, mantenendo di fatto il monopolio nella gestione dei diritti d’immagine, connessi al diritto d’autore, spettanti agli artisti e ai musicisti. Elio Germano, Neri Marcorè, Paolo Calabresi e Claudio Santamaria, in rappresentanza della cooperativa Artisti 7607 che coinvolge oltre mille attori, denunciano il tentativo del Nuovo Imaie di vanificare gli effetti in materia della legge sulle liberalizzazioni approvata a marzo dell’anno scorso.

«L’Imaie - spiega Germano - raccoglieva dai produttori e dalle emittenti i compensi in nome degli attori, doppiatori, cantanti, etc maturati in conseguenza della diffusione delle loro opere per mezzo di televisioni, radio, pubblici esercizi e nuovi media. Un monopolio durato trent’anni, poi estintosi per inadempienza. L’ente è stato chiuso con un attivo accumulato e non ridistribuito agli aventi diritto di 130 milioni di euro. Criteri di ripartizione non trasparenti: una coltre di mistero ha avvolto l’Imaie, del quale non siamo riusciti neanche a leggere i bilanci».

La costituente società a responsabilità limitata, nata con l’obiettivo di concorrere nell’attività di collezione e ripartizione di fondi privati, disegna per gli associati un modello alternativo che immagina un welfare per i più precari della categoria e destini risorse all’attività di formazione e produzione artistica. Una cooperativa di artisti per artisti. Dopo la chiusura, è stato istituito un Nuovo Imaie, che starebbe cercando di recuperare la propria posizione dominante in un mercato ancora in costruzione.

«Ci preoccupa il tentativo in atto, per via parlamentare, di stravolgere e tradire lo spirito della legge 24 marzo 2012 - conclude Germano -. Dalla richiesta di chiarimento sull’attuazione della liberalizzazione per non bloccare il sistema, il nuovo Imaie propone un emendamento dai contenuti inaccettabili. Raccoglierebbero i diritti maturati da coloro che non sono iscritti a nessuna collecting e la Copia privata per tutti gli artisti dalla SIAE. Gestirebbero la banca dati. E imporrebbero loro criteri di ripartizione rigidi, negoziando in esclusiva i compensi con i vari utilizzatori».


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