venerdì 10 settembre 2010

La N.C.O: l'impegno e la legalità nascono in cucina

di Gabriele Santoro

SAN CIPRIANO D'AVERSA - Nel cuore di San Cipriano D'Aversa, comune di 13mila abitanti della provincia casertana alla ribalta delle cronache nazionali come avamposto con la confinante Casal di Principe del clan camorristico dei "Casalesi", l'oasi di legalità costituita dalla "Nuova Cucina Organizzata" raccoglie i frutti sani del proprio lavoro e pianta nuove radici di speranza nel territorio. L'Nco, inaugurata il 1 agosto 2007, è la storia di una doppia scommessa vinta figlia di una lucida e creativa follia: aprire un'attività commerciale (un ristorante) fuori dal controllo malavitoso e assumere come soci lavoratori dei "matti". In applicazione della Legge 180, meglio conosciuta come Basaglia, la Cooperativa Agropoli (già attiva nel campo sociale/sanitario) ha concretizzato il progetto d'integrazione di ragazzi con disagi psichici nello staff operativo della pizzeria.

Gli occhi si fanno lucidi e la voce di Peppe Pagano, responsabile di Nco, s'incrina per l'emozione e la stanchezza quando narra un impegno che non conosce sosta, che non ha nulla di episodico o emergenziale. "Abbasso la testa e lavoro come un matto. E' inutile pensare di cambiare il mondo, se non cambiamo noi. Siamo rimasti sbalorditi da questo successo, per esempio con il servizio di consegne della pizza a domicilio: prima non lo faceva nessuno a San Cipriano, così come dai miglioramenti esponenziali dei ragazzi. Fondamentale è stato anche il contributo di Franco Rotelli, amico e collaboratore di Franco Basaglia, come direttore del reparto psichiatrico dell'ospedale di Aversa".

Il ristorante è un esempio di economia pulita. Un punto di riferimento per i sanciprianesi vogliosi di scrivere un racconto diverso di una terra devastata dal potere criminale e dall'assoluta mancanza di prestigio delle Istituzioni puntualmente negligenti. Un fattore di successo è la fitta rete di collaborazione costruita dalla cooperativa sul territorio a partire dal rapporto con Libera (molti degli ingredienti usati in cucina arrivano dalla produzione di Libera Terra nei beni sottratti alle mafie). Il locale è diventato una tappa fondamentale per le centinaia di giovani volontari che d'estate affollano i campi di lavoro nei tanti beni confiscati alla camorra nella zona.

La cucina dei "matti". Nel caldo torrido estivo lo spicchio di giardino dell'Nco, per un gioco di incroci tra pieni e vuoti dei palazzi adiacenti, regala il punto più fresco di San Cipriano e gustarsi i piatti tipici dell'ottima cucina locale a prezzi congtenuti è ancora più piacevole. Il cinquantacinquenne Romualdo Affuso è uno dei simboli di questa rinascita collettiva. Lo staff della Coop Agropoli l'ha tirato fuori da un ospizio per anziani dove era stato confinato senza alcuna strategia di reinserimento sociale. Oggi ha un contratto di lavoro, riceve lo stipendio regolarmente, mette i risparmi sul proprio conto corrente postale. Nelle piazze del paese non è più vissuto come uno "uno scarto". Il 28 maggio il sindaco gli ha conferito la cittadinanza onoraria in quanto "professore di vita".

Questo gesto per quanto formale nella città di Antonio Iovine, boss ai vertici dei Casalesi e superlatitante da 13 anni, è il riconoscimento tangibile del cambiamento in atto. L'ambiente in cui è sorta e vive l'Nco è tutt'altro che facile. Lo scorso febbraio in via Modigliani, a un chilometro e tre minuti di macchina di distanza dal ristorante, è stato arrestato in un'abitazione Corrado De Luca, colletto bianco del clan e braccio destro di O'Ninno Iovine. La lettura dei verbali o i semplici comunicati stampa inerenti gli arresti restituisce il quadro di un sistema sociale violentemente arcaico, fondato su legami familiari praticamente indissolubili. L'impegno della magistratura e delle forze dell'ordine sta producendo risultati importanti sul piano repressivo. Tuttavia la vera vittoria, come sottolinea Peppe Pagano rifacendosi alle parole di Paolo Borsellino, non può essere affidata a "una distaccata opera di repressione, ma a un movimento culturale e morale che coinvolga tutti".

La sfida di Via Ruffini. Grazie agli utili ottenuti dal ristorante, oltre 40mila euro nell'ultimo anno, dal 10 luglio 2009 la Cooperativa Agropoli ha preso in gestione il bene immobile con annesso terreno confiscato al boss Pasquale Spierto in via Ruffini. Nella villa c'è già un gruppo di convivenza con ragazzi svantaggiati ed è la sede della band Terre di Don Peppe Diana. Il progetto prevede poi la creazione di un centro ludico dotato di uno spazio teatrale, di una sala d'incisione musicale e una web-radio. Intanto dopo i lavori di ristrutturazione il bene ha iniziato a popolarsi spontaneamente dei tanti ragazzi di strada sanciprianesi. Un pallone che inizia a rotolare sull'erba e non più sull'asfalto. Un insieme di regole da rispettare. Un'assistenza preziosa con il doposcuola, a fronte del fallimento del sistema scolastico: il tasso di dispersione tocca il 25% (più del doppio della media nazionale). La struttura ha ospitato il Festival dell'Impegno Civile e ad agosto si sono svolti i campi dilavoro ed educazione alla legalità con giovani provenienti da tutta Italia. Ecco la rivoluzione tranquilla sognata da Don Peppe Diana.

(Foto di Michele Docimo)

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