mercoledì 8 settembre 2010

Nihad Dedovic, la "perla balcanica" alla Virtus

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=117873&sez=HOME_SPORT

di Gabriele Santoro

ROMA (7 settembre) - Il talentuoso ventenne Nihad Dedovic è il colpo che chiude il mercato estivo della Lottomatica Roma. L'acquisto porta la firma di Bogdan Tanjevic che già lo voleva lo scorso anno al Fenerbahce. Il direttore tecnico della Virtus è sempre pronto a scommettere e investire sui giovani, proprio come quando portò in Italia l'adolescente Dejan Bodiroga. E il campione serbo è l'idolo di Dedovic, soprannominato in Spagna "El Ricky Rubio bosniaco". Con Rubio, play anch'egli ventenne del Barça e della nazionale spagnola, condivide gli onori e gli oneri di una carriera che ha bruciato le tappe e un potenziale tecnico messo subito alla prova dei grandi palcoscenici. Il bosniaco arriva con un prestito biennale dal Barcellona: un prospetto che, come sottolinea Boniciolli, può dare soddisfazione anche nell'immediato. «Nonostante la mia giovane età mi sento pronto per compiere il salto di qualità - spiega Dedovic - Arrivo in un club ambizioso come me. Si è vero ci sono sempre molte aspettative nei miei confronti, ma ho imparato a gestire la pressione. Ringrazio Tanjevic per la fiducia: per me è un onore essere scelto da un tecnico e un dirigente del suo spessore».

Dedovic (guardia-ala di 198 cm, 90 kg) è un ragazzo cresciuto in fretta e glielo si legge sul volto timido e serioso. Un'infanzia che ha conosciuto e schivato gli orrori della guerra jugoslava. Nei primi Anni Novanta Visegrad, città natale del cestista che dista 100 km da Sarajevo, e il letto del fiume Drina che l'attraversa sono stati trasformati in un'enorme fossa comune con circa tremila vittime tra le quali centinaia di donne e bambini. Lo scenario del Ponte sulla Drina, reso famoso dall'opera del premio Nobel Ivo Andric, ridotto a patibolo per le esecuzioni sommarie di civili musulmani bosniaci da parte delle milizie serbe. Nel destino del piccolo Nihad però c'era scritta la pallacanestro: a 15 anni il debutto nella Lega Adriatica con il Bosna Sarajevo, a 16 anni la partenza dalla natia Bosnia per approdare in Spagna dove il Barcelona nel novembre 2006 investe su di lui mezzo milione di euro per strapparlo alla concorrenza di altri top team iberici (Tau, Girona) e lo blocca con un contratto di sei anni dopo l'ottima impressione destata all'Europeo Under 16. I campioni d'Europa blaugrana, come avviene anche per il calcio, investono sui prospetti più interessanti in giro per il continente con l'obiettivo di lanciarli poi in prima squadra.

Nel biennio 2007-2009 la dirigenza catalana l'ha fatto svezzare nel club satellite Wtc Almeda Cornella Park (Leb Plata, raggruppamento della seconda lega spagnola) a cui ha regalato la storica promozione nella Leb Oro con alcune apparizioni in prima squadra, come nei play-off scudetto del 2009 quando è subentrato al posto dell'infortunato Lubos Barton. Un'esperienza che se da una parte ha contribuito ad aumentare lo spazio a disposizione del giocatore ha rivoluzionato un processo di crescita iniziato su piazze e situazioni tecniche ben più competitive. Il talento di Djedovic non c'entra nulla con la serie B spagnola. Nell'ultima stagione l'ala bosniaca ha giocato in prestito al Xacobeo blu:sens (Acb) producendo queste cifre: 17' di media in campo, 6 punti con il 52% da2 e il 32% da3. Nell'ultima estate è stato protagonista con la nazionale bosniaca delle qualificazioni (di fatto inutili in seguito all'allargamento a 24 delle partecipanti) agli Europei 2011. Sei partite a 12.3 punti (64.5% da2, 42% da3), 4.3 rimbalzi e 1.3 assist di media, con l'exploit finale contro la forte Macedonia: 20 punti (6/7 da2, 2/3 da3, 6 rimbalzi).

Chi è Dedovic. Rabaseda-Samb-Dedovic. Non c'è solo il bosniaco nella linea verde pronta al salto di qualità nella cantera del Barça. In questo terzetto di promesse Roberto Duenas, pivot e capitano storico blaugrana, esalta l'ala: «Tutti e tre sono pronti per la prima squadra o altri club della massima serie. Dedovic è quello che emerge di più: è un gran giocatore con un talento innato, ottimo fisico e preparato per il salto di qualità». Una costante progressione per un'ala piccola, utilizzabile anche da guardia, molto versatile e capace di crearsi diverse situazioni di tiro: il meglio lo dà nell'uno contro uno e nelle penetrazioni a canestro grazie all'esplosività e velocità del primo passo, ma non disdegna le soluzioni dalla lunga distanza. Nonostante la giovane età dimostra una certa maturità nella gestione dei possessi, perde pochi palloni con buone doti in palleggio e vede i compagni. In difesa mette molto ardore e questo lo porta spesso a caricarsi di penalità.

Le parole di Dedovic. «Non ho paura a prendermi tiri aperti o a sfidare la difesa schierata con l'uno contro uno. Devo migliorare molto in difesa. Lasciare il mio paese precocemente non è stato semplice. Il primo periodo a Barcellona è stato molto duro, a partire dalla lingua. Ora parlo bene lo spagnolo e ho creato un bel gruppo di amici come a casa mia. Nel tempo libero amo ascoltare tanta musica di tutti i generi e sono appassionato di nuove tecnologie, passo molto tempo al computer. La mia miglior partita? Ho un ricordo bellissimo quando giocavo al Bosna e davanti a Svetislav Pesic, sulla panchina del Girona, piazzai tre triple consecutive. Il giocatore preferito? Tracy Mc Grady quando giocava agli Orlando Magic, qui invece mi ispiro a Navarro».

Mercato e infortuni. La Virtus ha allestito un roster decisamente più equilibrato rispetto alla scorsa annata. Un mix con talento di esperienza e gioventù: dal trentacinquenne Smith al ventenne Dedovic. Sotto canestro la coppia Traore-Heytvelt assicura punti e muscoli, in regia Washington dovrà far canestro e far girare la squadra». «La concorrenza media in campionato sarà durissima e sulla carta Milano e Siena restano un gradino sopra questa Lottomatica. Molto dipenderà anche dal salto di qualità definitivo a cui è atteso il gruppo di nazionali.La stagione romana non è cominciata sotto i migliori auspici per gli infortuni. Matteo Boniciolli in una settimana ha dovuto metabolizzare due tegole e un punto interrogativo. La parentesi estiva con la nazionale ha restituito un Angelo Gigli con i legamenti del polso destro lesi (operato a Torino, ne avrà fino almeno fino a metà novembre), Luigi Datome ha finito il primo allenamento romano con gli impacchi di ghiaccio sul ginocchio sinistro gonfio (infortunatosi in azzurro e ora sotto accertamenti medici) e ciliegina finale una gomitata fortuita di Iannilli in allenamento ha messo ko l'altra ala-pivot Josh Heytvelt con una frattura pluriframmentaria del setto nasale (già operato, circa un mese di stop). Di conseguenza per il ritiro, iniziato lunedì a Folgaria, sono a disposizione i soli Washington, Giachetti, Toure, Vitali, Crosariol, Iannilli, Tonolli e Marchetti con l'aggiunta di un un gruppo di junior oltre al serbo in prova Drenovac. Traore ha chiuso l'avventura ai mondiali con la Francia e si aggregherà con Charles Smith alla squadra, che sta ultimando le pratiche per il visto prima di raggiungere l'Italia, nel fine settimana.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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