di Gabriele Santoro
ROMA - Il talento offensivo del “Mago” Bargnani (23 punti, 11/21 al tiro) e la regia illuminante di Deron Williams (16 punti, 11 assist) hanno acceso la prima e storica partita del campionato Nba in Europa. Nell’Inghilterra patria del calcio è approdata l’Nba sempre più globale con la sfida finita 103-116 tra i Toronto Raptors e i New Yersey Nets. I circa diciannovemila spettatori che hanno riempito l’avveniristica O2 Arena di Londra hanno accolto con calore l’esibizione tra due squadre in piena fase di transizione.
L’arena di North Greenwich, dotata di venti tra bar e ristoranti, un cinema con undici sale, due musei e collegata perfettamente con il resto della città ha offerto un saggio di quello che sarà la Londra olimpica. Questa è stata anche l’occasione per testare il gradimento per la pallacanestro nel Regno Unito che a parte qualche alfiere (Luol Deng dei Chicago Bulls) non ha alle spalle un movimento solido. Durante la gara il solerte speaker ha spiegato a più riprese al pubblico le regole del gioco.
«Il tifo si è suddiviso equamente - ha raccontato a fine serata un sorridente Deron Williams - la novità dell’esperienza è più forte del disagio per il fuso orario e l’adattamento. Credo sia stato uno spot importante per la diffusione dell’Nba e del basket. Io di passaggio a New Yersey? No, sono bastati pochi minuti di dialogo con Mr. Prokhorov per percepire la volontà di costruire una franchigia da titolo e mi esalta l’idea di esserne il perno fondamentale». Williams, appena giunto dagli Utah Jazz, è il primo colpo di mercato importante del magnate russo Prokhorov dopo i rifiuti eccellenti di LeBron James e Melo Anthony. Fra i vari progetti della nuova proprietà c’è quello di trasferire la squadra a Brooklyn (NYC). I Nets (18 vinte, 43 perse) e i Raptors (17 vinte, 45 perse), rispettivamente quart’ultima e terz’ultima nella Eastern Conference, hanno poco da chiedere a questa stagione e in campo si vede.
La partita scorre senza sussulti per tre quarti: 81-78 al 36’ per una Toronto decisamente rivedibile in difesa, ma animata dall’atletismo di DeRozan (30 punti) e dalla mano educata di Bargnani. Deron Williams predica grande pallacanestro nel deserto tecnico degli attuali Nets e innesca un volenteroso Brook Lopez (25 punti). Avery Johnson pesca dalla panchina le energie giuste con l’ex Lakers Farmar e l’ex canturino Sundiata Gaines, sì proprio lui, per prendere l’inerzia della gara, 97-104 al 39’. Deron Williams con una tripla mette il sigillo al primo successo, che interrompe una striscia di sei sconfitte consecutive, in maglia Nets. I Raptors tirano male (34% complessivo) e cedono a rimbalzo (41-36).
Le statistiche premiano la stagione di Bargnani (21.8 punti di media) diventato a Toronto ormai il cosiddetto uomo-franchigia. Ma a quattro anni dalla scelta nel Draft e un ottimo percorso di crescita individuale aumenta la curiosità di vedere il “Mago” confrontarsi in un contesto diverso con più ambizioni di questi Raptors, dove possa sviluppare anche altri aspetti del gioco oltre all’affermata capacità di far canestro.
Da mercoledì, dopo lo sbarco fra molti sbadigli all’aeroporto di Heathrow, le giornate londinesi delle star Nba sono state dense di appuntamenti, sessioni di allenamento, foto di gruppo sullo sfondo di Tower Bridge e qualche concessione. Lo sloveno Vujacic, talento scoperto da Tanjevic e compagno della bella tennista Sharapova, per esempio ha seguito a Stamford Bridge Chelsea-Manchester Utd. Stasera all’O2 Arena si replicherà per il classico back-to-back Nba. Nel prossimo futuro alcune gare della stagione regolare in Europa potrebbero diventare una tappa fissa, ma servono infrastrutture sportive all’altezza e una logistica di prima qualità. Parigi, Berlino e Londra rientrano negli standard Nba. L’Italia?
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