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di Gabriele Santoro
ROMA – Un pasticcio molto italiano annodatosi per quattro mesi sta per stravolgere il volto del massimo campionato di basket ad appena sedici giorni dal via previsto l’8 ottobre. Nel primo pomeriggio l’Alta Corte del Coni, ultimo grado della giustizia sportiva, ha accolto parzialmente il ricorso presentato dalla Reyer Venezia avverso alla Federbasket e alla Banca Tercas Teramo. La società veneta ha visto soddisfatta la richiesta di annullamento della decisione assunta dalla Corte Federale della Fip in data 12 luglio che la escludeva dalla serie A in favore della compagine abruzzese e la sua diretta iscrizione al campionato. Venerdì e sabato è in programma il consiglio federale che potrà solo prendere atto del dispositivo della sentenza e ratificare la decisione.
Il caso nasce dalla discussa introduzione nell’estate 2010 della cosiddetta “wild card”/premio di risultato. La penultima classificata della Lega A poteva evitare di scendere di categoria indennizzando economicamente (500mila euro) la seconda classificata della Legadue: in pratica una sola retrocessione diretta con la promozione della vincitrice della Legadue. Lo scorso giugno gli appassionati di basket si sono gustati uno spettacolo bellissimo in un clima surreale. Venezia, Veroli, Casale Monferrato e Barcellona hanno entusiasmato con le semifinali playoff tiratissime della Legadue. Palazzetti strapieni, passione da college statunitense a fronte di un risultato sportivo appeso al pagamento o meno della wild card da parte Teramo, arrivata penultima nella stagione 2010/11. Alla conclusione della finale Venezia-Casale, con i piemontesi vincitori e promossi direttamente, è iniziata la guerra sul pagamento effettivo, entro le date stabilite, degli abruzzesi che avevano deciso di avvalersi della wild card. Già in data 10 giugno la società veneziana faceva presente con questo comunicato il proprio diritto alla promozione. «Sulla base di un approfondimento dei nostri consulenti legali in ordine all'interpretazione delle delibere relative a Wild Card/Premio di Risultato, si ritiene che il termine per il pagamento del premio da parte della società classificata al quindicesimo posto del campionato di Serie A, sia già scaduto il 3 giugno scorso».
L’avvocato Christian Giuriato, a capo del pool di legali che hanno assistito la Reyer Venezia, spiega così le ragioni del ricorso oggi vincente. «Il motivo è stato il ritardo, rispetto ai tempi previsti, di Teramo nel pagamento della wild card che le permetteva di restare nella massima serie. In un primo momento la data fissata per la dichiarazione della volontà di saldare la cifra era il 31 maggio ed entro dieci giorni la società coinvolta avrebbe dovuto provvedere a farlo. Poi una delibera della Fip ha anticipato la data della dichiarazione al 23 maggio e di conseguenza il termine ultimo per il pagamento scadeva il 3 giugno, mentre Teramo ha saldato la somma il 10 giugno. Da lì è iniziata la nostra battaglia legale. In primo grado la commissione giudicante della Fip ci ha dato ragione, ma dichiarandosi incompetente ha rimandato tutto al consiglio federale. A luglio la Corte federale della Federbasket ha accolto il ricorso di Teramo contro la decisione della commissione e poteva considerarsi iscritta in serie A, perché aveva esercitato nei termini il pagamento suddetto. La pronuncia odierna dell’Alta Corte ha ribaltato tutto e ora attendiamo la ratifica della nostra promozione».
L’altra parte interessata, Teramo, non perde la fiducia e la sicurezza di non scendere di categoria. «Siamo tranquilli sulla permanenza in Serie A - spiega l'amministratore unico Lino Pellecchia - avendo ottemperato e rispettato, nei tempi e nelle modalità, tutte le direttive. La società è in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza».
Ora la palla, più che mai bollente, passa nelle mani della Federazione e della Legabasket che dovranno ristrutturare campionati e calendari con diverse ipotesi e scenari possibili. La via più concreta è quella di una Serie A a diciassette squadre, ma violerebbe una convenzione della Lega che prevede un numero di partecipanti pari. Per far tornare i conti servirebbe un altro ripescaggio per un campionato extra large a 18. Oppure la retrocessione di Teramo, che però aveva ricevuto il via libera proprio dalla Fip e dalla Lega. Di sicuro non è nel novero delle cose possibili ignorare la sentenza della Corte. A cascata dovrà rivedersi anche la Legadue, ora scesa a quindici squadre, come evidenzia il presidente Bonamico. «L’accoglimento del ricorso della Reyer Venezia fa saltare la presentazione del campionato prevista per il 27 settembre al Salone d’Onore del Coni al Foro Italico: tutto è rinviato a data da destinarsi».
Un risveglio piuttosto brusco per l'Italia del basket ubriacata in questi giorni dalla sbornia Nba per il ritorno di Danilo Gallinari e gli assalti del generoso patron della Virtus Bologna Sabatini a Kobe Bryant.