mercoledì 23 novembre 2016

Roma punta su Più libri più liberi nella nuova geografia dei festival

Il Messaggero, sezione Tutta Roma Agenda pag. 58-59
23 novembre 2016

di Gabriele Santoro


di Gabriele Santoro

La Fiera nazionale della piccola e media editoria, Più libri più liberi, compie quindici anni e si appresta a cambiare sede. Dal 7 all'11 dicembre si terrà probabilmente per l'ultima volta presso il Palazzo dei Congressi, per poi trasferirsi l'anno prossimo al non distante Nuovo Centro Congressi, noto come la Nuvola di Fuksas. 

L'Associazione italiana editori definisce la quindicesima come l'edizione più bella. Il titolo della manifestazione è Sono tutte storie e si caratterizzerà con la consueta miscela di autori noti al grande pubblico come Camilleri e altri da scoprire, come l'interessantissimo Alain Mabanckou, tra i più influenti scrittori africani post colonialisti, lui il primo africano a entrare in qualità di insegnante al Collège de France. Il budget della rassegna tocca circa il milione e duecentomila euro, così ripartiti: 560mila da ricavi propri (affitto stand, ristorazione etc); 185mila tra Comune di Roma e Regione Lazio; 215mila dall'Aie che promuove la tre giorni; 100mila dall'Unione Europea. La quota restante giunge dall'affaire della fusione Mondadori-Rcs. Nel passaggio di Rcs Libri a Mondadori per 127,1 milioni di euro, l'Antitrust aveva deliberato un provvedimento che tra le misure correttive prevede il finanziamento economico di 225.000 euro per l'organizzazione e la gestione di Più libri più liberi nelle prossime tre edizioni.

Con le parole di Federico Motta, milanese, sessantenne, presidente dell'Aie, background familiare e una vita spesa nel campo dell'editoria, Roma consolida il proprio ruolo nella rinnovata geografia dei festival letterari nazionali con un evento unico anche nel panorama europeo, quasi a ricomporre la frattura interna all'associazione prodotta dalla nascita della fiera dell'editoria italiana Tempo di libri a Milano. Durante la tre giorni romana si confronteranno sul tema i due nuovi direttori Chiara Valerio, responsabile della rassegna milanese, e Nicola Lagioia, al vertice del Salone internazionale del libro di Torino giunto al trentesimo anno di attività, che ha appena comunicato la squadra per il nuovo corso e incassato, prima della presentazione ufficiale del programma, la partecipazione di Feltrinelli. Ricordiamo che la cosiddetta piccola e media editoria in Italia produce il 47% dei libri pubblicati, a fronte del 30% di quota di mercato.

«Più libri più liberi è un fenomeno sul quale vogliamo investire sempre di più, massicciamente – ha dichiarato Motta – . Roma è la casa di questa manifestazione, che senza questa città non esisterebbe. Vogliamo assolutamente che qui venga radicato un concetto di editoria che non è grande, piccola o media ma indipendente, perché l'editoria italiana si deve fondare su un uditorio indipendente. Vorremmo andare l'anno prossimo in un posto nuovo nella città, conservando l'anima del luogo precedente». 

Più libri più liberi, che coinvolgerà altri luoghi col contributo delle Biblioteche di Roma e del format Fuori fiera, sarà inaugurata dal romanziere, drammaturgo e sceneggiatore anglo-pakistano Hanif Kureishi, che si è imposto sulla scena negli anni Novanta con l'opera prima Il Budda delle periferie. Dall'estero arrivano o tornano voci come Valeria Luiselli, Dany Laferrière, Mircea Cartarescu, Marc Augé, il lusitano Gonçalo M. Tavares, particolarmente amato da Saramago e appena pubblicato in Italia, le narratrici scandinave Lena Andersson e Laura Lindstedt. L'ex militare britannico in Afghanistan Harry Parker illustrerà il suo potente romanzo d'esordio, Anatomia di un soldato.

Il gruppo degli ospiti italiani oltre a Camilleri, Lagioia e Valerio comprenderà: Erri De Luca, Paolo Di Paolo, Antonio Manzini, Michela Murgia, Valeria Parrella, Antonio Pennacchi. Ci saranno poi Nanni Moretti, impegnato in un reading da Caro Michele di Natalia Ginzburg, Vinicio Capossela, Ascanio Celestini, Pif e Luca Carboni. C'è la novità di Più libri più fotografie, un ciclo fotografico organizzato da Contrasto con quattro grandi interpreti internazionali: l'americano Zackary Canepari, Giulio Piscitelli e Ferdinando Scianna, la fotogiornalista polacca Monika Bulaj. Appuntamento ormai inderogabile è quello col graphic novel d'autore dove spiccano Gipi, Paco Roca e Zerocalcare.

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