venerdì 6 maggio 2011

Eurolega, il sogno di Siena finisce nelle semifinali: 77-69 per il Panathinaikos

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=148294&sez=HOME_SPORT

di Gabriele Santoro

BARCELLONA – Il sogno europeo della Montepaschi Siena si ferma nuovamente in semifinale. Il Panathinaikos conquista, 77-69, con pieno merito la finale dell’Eurolega confermando di essere un fortino inespugnabile di muscoli, talento e mentalità vincente. Al Palau Sant Jordi finisce con l’inchino del magnate dell’industria farmaceutica Giannakopoulos alla caldissima torcida del Pao. È la vittoria di Mister Europa Zeljko Obradovic, che domenica tenterà l’assalto all’ottavo titolo continentale da allenatore, capace di dominare emotivamente e leggere tecnicamente in modo unico ogni singolo momento delle gare. Il “santone” serbo come sempre aspetta che la partita arrivi da lui e poi strozza l’avversario con le sue alchimie difensive.

Siena ci prova fino in fondo, ma si arena nella metà campo offensiva (36% da2, 25% da3) con il canestro formato miraggio e la predominanza a rimbalzo non basta (43-33, di cui 18 offensivi). Diamantidis (8 punti, 9 assist, 4 rimbalzi, 6 falli subiti) detta legge in cabina di regia, mentre McCalebb (2/8 al tiro con tanta confusione) va fuori giri e Zisis non ha l’abituale lucidità. La palma di migliore spetta di diritto a Mike Batiste (16 punti, 7 rimbalzi) padrone incontrastato sotto i tabelloni con la sorpresa Calathes (17 punti, 6/7 da2, 6 rimbalzi) che guadagna l’oscar da attore non protagonista.

La partita. Pianigiani schiera un quintetto base inedito e molto fisico: Jaric in regia, Hairston e Moss sul perimetro, la coppia Lavrinovic-Rakovic sotto canestro. Obradovic fa partire dalla panchina Batiste e Nicholas con Diamantadis, Calathes, Sato, Fotsis e Vougioukas. La sfida è anche sugli spalti con i due “muri” di tifosi tutti colorati di verde. L’inizio di partita è frenetico tra palle perse e recuperate. La Montepaschi ha l’energia giusta, 8-13 al 5’, con Lavrinovic (7 punti, 3/3 al tiro) perfetto in attacco e il controllo dell’area colorata. Obradovic corre subito ai ripari inserendo Batiste e Sato che viene cercato con scarichi puntuali negli angoli. Sulla sirena del primo periodo Zisis piazza una tripla che ha già il sapore di ossigeno, 17-22 al 10’. Stonerook (8) e Rakovic (3), preziosi nella lotta a rimbalzo (26 a 13), si caricano di due falli a testa.

Il Pana non riesce a innescare il pick and roll centrale per gli ottimi tempi di reazione e l’aggressività della difesa senese e Obradovic predica calma. L’alternativa arriva dal perimetro con Fotsis e Perperoglu che infilano due triple consecutive, 35-32 al 18’. La gara gira ora: il Panathinaikos si prende l’inerzia e per Siena inizia una scalata impervia senza avere mai punti dalla lunga distanza (1/9 al 20’). Al rientro dall’intervallo lungo si gioca a non segnare: in 6’ il parziale è di 2-2, 45-38 al 26’. Lavrinovic commette il quarto fallo, mentre Batiste trasforma in oro tutto quello che gli passa per le mani. La circolazione di palla meravigliosa dentro-fuori l’area del Pao innesca Fotsis (14 punti) ed è una sentenza, 52-40 al 28’. Hairston (12 punti) prova a riaprire la sfida, 58-52 al 32’, e Kaukenas offre l’ultimo sussulto con un gioco da 4 punti, 68-61 al 36’. Batiste affonda la zona difensiva 2-3 ordinata da Pianigiani e chiude i conti, 74-67 a 49” dalla fine.

Come da pronostico il Maccabi Tel Aviv, sostenuto da una marea gialloblù di oltre cinquemila tifosi scatenati, affonda 82-63 il Real Madrid sotto gli occhi di un infastidito Florentino Perez che vede sfumare anche la Coppa Campioni del basket. Le merengues crollano nell'ultimo periodo, 55-47 al 30', sotto una grandinata di triple (6 in 10') e lo strapotere fisico di "baby Shaq" Schortsanitis (16 punti, 7/11 da2). Un peccato per il coach italiano Lele Molin: dopo una carriera brillantissima da vice dei migliori tecnici europei (Messina e Obradovic) avrebbe potuto mettere la ciliegina da capo allenatore.

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