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di Gabriele Santoro
ROMA - L'Nba ha annunciato l'accordo tra giocatori e proprietari per la fine della serrata che durava da 150 giorni e a Natale partirà il campionato. E c'è una conseguenza diretta per Roma, che vede sfumare l'operazione Tyreke Evans, e Milano che saluta Gallinari.Manca solo l’ufficialità, ma l’Nba è pronta a ripartire. «Abbiamo trovato un accordo di massima, che è soggetto a diversi passaggi burocratici prima della sua approvazione definitiva, ma siamo molti ottimisti che sarà ratificato a breve e la stagione partirà il 25 Dicembre». David Stern, il gran capo della Lega statunitense, ha rimesso in moto con queste parole la macchina organizzativa dell’Nba.
Ora si voterà a maggioranza assoluta, ovvero almeno la metà più uno dei trenta proprietari e dei giocatori dovrà dire sì. L’ultima riunione fiume, quindici ore di trattative che si sono concluse nella tarda notte a New York, tra le due parti ha messo un punto alla serrata scattata il 30 giugno scorso alla scadenza del precedente contratto collettivo degli atleti.
È la fine di un incubo per le migliaia di lavoratori dell’indotto, dagli addetti alle arene ai servizi di sicurezza, che non hanno ingaggi milionari e sono a spasso da diversi mesi. Una gioia per la platea planetaria che si appassiona e diverte con le giocate spettacolari delle stelle a canestro.
Un sollievo per i conti in banca a nove zero di Bryant&soci e delle franchigie che in due mesi senza basket hanno registrato un buco da record quantificabile in trecento milioni di dollari. I dettagli precisi dell’accordo non sono ancora stati resi noti, ma lo scoglio chiave della spartizione degli introiti fatturati dall’Nba dovrebbe essere stato superato con un salomonico 50%-50% tra le proprietà e i giocatori e qualche benefit inserito in favore di questi ultimi.
La partita nel giorno di Natale è un classico Nba: in assenza di altri eventi sportivi catalizza l’attenzione e c’è da scommettere che sarà messo in calendario un esordio scoppiettante. Infatti per lanciare in grande stile la nuova annata con tutta probabilità saranno almeno due le sfide di cartello: il remake dell’ultima finale Dallas-Miami e Chicago-Lakers a Los Angeles.
La stagione sarà ridotta dalle canoniche 82 partite a 66. Ora sarà una corsa contro il tempo con il mercato che si intreccerà con il mese di preparazione atletica e tecnica delle squadre. Le ultime giornate di trattative non infondevano buoni presagi, ma il termine ultimo di Natale era ormai prossimo. Nessuno si sarebbe assunto la responsabilità di far saltare l’intero campionato, che tradotto significa non spartirsi una torta da 4 miliardi di dollari.
Una notizia che invece impoverisce il campionato italiano e l’Eurolega. Fino a ieri pomeriggio a Roma si respirava un’aria frizzante per l’ingaggio, non formalizzato, della stella dei Sacramento Kings Tyreke Evans e la società contava di averlo nella Capitale, una volta espletate le pratiche per il visto di lavoro, tra mercoledì e giovedì prossimo. A meno di un difficile nuovo passo falso dell’Nba Evans, offerto all’Acea più che cercato, non indosserà la canotta della Virtus. Ma la disponibilità economica dimostrata da un’operazione di questa portata fa traspirare ottimismo per un nuovo e tempestivo intervento sul mercato per ovviare alle lacune del roster capitolino.
Anche l’Emporio Armani Milano deve rinunciare con dispiacere a Danilo Gallinari. Il “Gallo” farà le valigie per tornare a Denver.
L’Eurolega perderà una stella di prima luce come il russo Andrei Kirilenko, che in queste settimane ha incantato tutti con il suo Cska Mosca. Tony Parker saluterà l’Asvel Villeurbanne e Deron Williams i turchi del Besiktas.
«Egoisticamente è un peccato che l’Nba riparta proprio nel momento in cui c’era l’opportunità di portare nel campionato italiano un talento del calibro di Evans - commenta Lino Lardo, coach dell'Acea Roma - sarebbe stato il più forte straniero di sempre. Avrebbe acceso l’entusiasmo intorno alla squadra. Ma ora torniamo sulla terra: domenica affrontiamo un’avversaria fortissima come Cantù e sono contento di avere a disposizione una pedina in più come Mordente che nella mia carriera ho rincorso a lungo».
Ieri la guardia abruzzese ha svolto la prima seduta di allenamento con i compagni e ha dimostrato di essersi subito calato nella nuova realtà. Domenica pomeriggio esordirà al Palazzetto davanti ai tifosi romani con la canotta numero dodici. «La Virtus oggi è la soluzione migliore per me e la mia famiglia - spiega Mordente - e il coronamento di tanti contatti mai concretizzatesi nel passato. Anche durante l'estate avevamo parlato senza trovare la quadra. In classifica ci manca una vittoria e saremmo a ridosso della vetta. Il primo contatto con la squadra è stato positivo e già da domani proverò a dare il mio contributo anche se il debutto con Cantù non è dei più semplici».
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