sabato 14 giugno 2014

Urban Legends, la street art irrompe in galleria

Il Messaggero, sezione Tutta Roma Agenda pag. 64,
14 giugno 2014

di Gabriele Santoro

di Gabriele Santoro
LA MOSTRA
Dalla strada un inedito gemellaggio italo-francese irrompe dentro a una galleria d'arte contemporanea. Urban Legends, organizzata dalla gallerista Francesca Mezzano per 999contemporary e inaugurata al Macro di Testaccio, è un'esposizione sperimentale che accoglie alcuni dei protagonisti europei, e dunque mondiali, della street art. Non c'è la dimensione politica propria di Banksy o Blu, ma nelle sale si ammira il melting pot di linguaggi e stili, assecondando la filosofia fondante dello scambio culturale. Racchiudere il dinamismo, e la necessità di rimodellare ampi spazi urbani, su tavole appare una dissonanza, che però funziona.

«Sì, questa è una chiave di lettura della mostra che abbiamo allestito - spiega il curatore Stefano Antonelli -. La street art in un decennio dall'underground si è affermata come fenomeno di massa. Ora da una parte si rischia un'inflazione del genere con molti cloni. Dall'altra per la sopravvivenza stessa di questa forma espressiva è necessario l'ingresso nel collezionismo; ovvero la creazione di un mercato».

Senza smarrire l'originaria concezione democratica e accessibile (l’ingresso alla mostra, da lunedì a giovedì nella fascia oraria 16-22, è gratuito) di un'arte figlia del processo di urbanizzazione. Un’appendice del progetto Tandem è visibile nel tunnel della metro di Piazza di Spagna e della Ferrovia Roma Lido, con il patrocinio delle municipalità di Roma e Parigi, nonché dell’Ambasciata di Francia.

I PROTAGONISTI
Antonelli ha coinvolto dodici artisti, che per l’occasione hanno realizzato un’opera: 108, Moneyless, Tellas, Popay, C215, Alexone, Andreco, Lucamaleonte, Eron, Seth, Beaudelocque ed Epsilonpoint. I cugini d’Oltralpe si distinguono per l’esplosione di colori e una certa dose di ironia, come negli omaggi all’icona nazionalpopolare Raffaella Carrà e alla rivalità calcistica propria del derby romano. Gli italiani invece si riconoscono con lavori dalla maggiore introspezione, caratterizzata dall'utilizzo del bianco e nero. La scelta del luogo in cui è situata Urban Legends non è casuale, e quanto mai appropriata. Le mura del quartiere, quanto l’Ostiense, sono state già ridisegnate da firme prestigiose, interpreti di uno spirito di rinnovamento e della volontà di comunicare contenuti sociali.

«Lo sviluppo della street art in Italia è stato policentrico dalla provincia alla metropoli; non confinato come in Francia a Parigi. Se nel 2000, in Inghilterra, Banksy è stato il padre del movimento, i transalpini hanno saputo interpretarlo al meglio. Nelle loro opere c’è una grande influenza pop, che gli ha consentito di conquistare un immaginario collettivo. I nostri migliori talenti italiani invece si sono mossi da un percorso di ricerca puramente artistico, consapevoli delle proprie radici: così la street art si fonde con l’incisione quattrocentesca, con le ricerche spazialiste del modernismo italiano. Due scuole che raccontano il contemporaneo al di fuori del sistema», conclude Antonelli.


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