Il Messaggero, sezione Cultura & Spettacoli pag. 27,
31 ottobre 2012
di Gabriele Santoro
di Gabriele Santoro
ROMA – La voce di Leda Bertè si incrina per l’emozione
appena pronuncia il nome della sorella Mia Martini, ma subito dopo mostra la
determinazione di chi ha deciso di farsi carico di una storia dolorosa e di un
patrimonio artistico prezioso da preservare mediante la nascita della
Fondazione Mia Martini. «Stiamo catalogando un tesoro culturale - spiega -
intendiamo rivalutare la figura di donna e di grande artista qual era Mimì». La
neonata struttura, oltre alla creazione di un archivio permanente che restituirà
luminosità alla vita di un’interprete unica della musica italiana, promuoverà
giovani cantanti emergenti e sosterrà il progetto Ipazia 2.0 contro la violenza
sulle donne. Un percorso che per il momento non è condiviso da tutta la
famiglia: «Loredana prima era d’accordo - prosegue Leda -, poi ci ha
ripensato». Dalle parole di Vincenzo Palladino, direttore della Fondazione,
emerge anche la volontà di riaccendere una luce sulla tragica fine della
cantante calabrese: «Stiamo raccogliendo elementi da sottoporre all’attenzione
degli inquirenti per consentire una riapertura delle indagini. Vogliamo
scoprire chi la uccise».
http://www.fondazionemiamartini.it/
http://www.fondazionemiamartini.it/
Nessun commento:
Posta un commento