di Gabriele Santoro
Questa edizione della finale è la più equilibrata che si ricordi dagli Anni Quaranta: nelle precedenti tre partite gli scarti non hanno superato i tre punti. E gara cinque ricalca il copione. A 5’ dalla sirena conclusiva il prezioso Haslem (10 punti, 5 rimbalzi, 2 assist), innescato da un James versione assist man, firma il sorpasso e il solito Wade (23 punti e un infortunio all’anca) la tripla del +4, 95-99. Terry, Kidd e Nowitzki (29 punti, 9/18 da2, 10/10 ai liberi), l’anima di questi Mavs (27 punti di media, 43/44 ai liberi per il tedesco), senza scomporsi confezionano dalla lunga distanza il parziale decisivo di 8-0 in 2’12, 105-100. A 33” dall’epilogo un incontenibile Terry piazza in faccia a James (17 punti, 10 assist, 10 rimbalzi), che nell’azione precedente aveva spedito sul ferro il tiro del contro sorpasso, la tredicesima tripla su diciannove tentativi di Dallas e decolla con la sua esultanza formato aeroplano.
L’energia e lo spirito mai domo dei Mavs stanno indirizzando l’anello in Texas. Il quarto episodio della serie ha descritto il segreto di una squadra, letteralmente trasformata nei playoff, che non molla mai. A dieci minuti dalla fine di gara quattro con Miami sul 74-65 e a un passo dal punto che avrebbe girato la finale (eventuale 3-1) Terry, dopo aver sfidato verbalmente James, e il febbricitante Nowitzki hanno segnato 18 degli ultimi 21 punti necessari a fermare in volata un incredibile Wade (32 punti), 86-83. In gara cinque il gruppo guidato sapientemente da coach Carlisle ha ritrovato anche il tiro dalla lunga distanza, come nella semifinale di conference (20/32 da3 nella partita della qualificazione, 13/19 nella serie per Terry) che ha demolito i Lakers, arma fondamentale per il sistema di gioco Mavs. «Stasera abbiamo realizzato più canestri, ma la chiave resta sempre la difesa dove abbiamo fatto ottime cose. È difficile prevedere l’andamento di queste partite e quindi difendere forte è l’unica certezza che puoi avere», ha evidenziato Carlisle.
«Nell’ultimo periodo avrei potuto fare un paio di giocate in più per i miei compagni. La mia tripla doppia non significa assolutamente nulla, perché alla fine abbiamo perso. Domenica in gara 6 saremo migliori», ha commentato LeBron James che non sta dando il contributo offensivo (appena 8 punti in gara 4, suo record negativo, un 41/98 al tiro) vitale per Miami. «Abbiamo lottato tutta la stagione per avere il vantaggio del fattore casalingo ed è giunto il momento di sfruttarlo. Proteggiamo il nostro campo fino alle fine e il titolo sarà nostro.», ha concluso Chris Bosh (19 punti, 10 rimbalzi).
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