domenica 19 giugno 2011

Quinto scudetto di fila per Siena

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di Gabriele Santoro

SIENA - La Montepaschi Siena di Simone Pianigiani conquista il quinto scudetto consecutivo, il sesto negli ultimi otto anni, ed entra definitivamente nella storia della pallacanestro nazionale. La squadra toscana eguaglia il record dell’Olimpia Borletti Milano capace di inanellare cinque titoli italiani dal 1950 al ’54. A differenza delle precedenti quattro serie di finale, chiuse con un bilancio di quindici vittorie e una sola sconfitta, Siena ha trovato un avversario vero e competitivo come la Bennet Cantù.

La meravigliosa creatura di Bruno Arrigoni e Andrea Trinchieri si è arresa in gara cinque, 63-61, dopo aver provato per quaranta minuti non spettacolari ma emotivamente intensi a guastare la festa senese confermando una grandissima solidità mentale. Cantù archivia un’annata fantastica da incorniciare con il ritorno in finale scudetto dopo trent’anni e la qualificazione senza turni preliminari all’Eurolega. Escluso il primo episodio della finale, in cui Siena ha dominato con la migliore prestazione offensiva dell’anno, la qualità della pallacanestro dei brianzoli ha regalato tutte partite equilibrate con l’unico successo in gara tre al Pianella. La giocata chiave della serie l’ha sfornata capitan Stonerook in gara quattro a Cantù con la tripla +7, 61-68, a un minuto dalla fine.

Cambiano i protagonisti, della Siena del 2007 ci sono solo Stonerook e Carraretto, ma l’organizzazione e la continuità progettuale della Montepaschi del presidente Ferdinando Minucci sono la garanzia di una vera dinastia sportiva. La scorsa estate la dirigenza dei toscani ha rinunciato a quattro pedine fondamentali del quintetto base con le partenze del calibro di Mc Intyre, Hawkins, Sato ed Eze. Tutti pensavano a un ridimensionamento, soprattutto a livello di Eurolega, mentre la capacità di scandagliare il mercato ha portato delle rivelazioni come Bo Mc Calebb e Rakovic con il gran rientro di Kaukenas e un tratto più azzurro grazie a Michelori e Aradori. Lo staff tecnico guidato da Pianigiani riesce sempre ad assecondare ed esaltare le qualità individuali in una logica di gruppo. Il titolo di Mvp assegnato a Mc Calebb racchiude il passaggio di testimone ideale con la squadra dei quattro tricolori.

La partita. Pianigiani nel turnover degli stranieri lascia fuori Jaric e Rakovic inserendo Hairston. Trinchieri rispolvera Ortner al posto del play tascabile Tabu. L’approccio alla gara della Bennet Cantù è favoloso con un Micov ritrovato: 8-0 di parziale con due triple e il controllo assoluto del ritmo. Stonerook si carica subito di due falli e il canestro è un miraggio per l’attacco dei biancoverdi bloccato (0/9 dal campo) ancora dalla difesa a zona dei canturini. Zisis dopo 6’25 rompe l’incantesimo con un tiro che danza sul ferro prima di entrare, 2-10. Cantù si pianta in attacco con gli errori di Scekic (3 palle perse), mentre Siena (3/15 al tiro) alza l’intensità difensiva e trova un po’ di confidenza con Hairston, 8-12 al 10’. L’ala statunitense (6 punti, 3/3 da2) impone la propria fisicità straripante per l’aggancio.

Micov si riscopre in versione assist man e il gioco a due con Scekic funziona, 15-22 al 15’. La difesa senese produce 9 recuperi, Cantù strappa 8 rimbalzi offensivi. Mc Calebb si accende in contropiede e sopperisce allo 0/7 da3 dei compagni, 24-24 al 20’. Al rientro dall’intervallo lungo Hairston (13 punti, 19 di valutazione) dà il primo vantaggio consistente, 37-32 al 27’, ma Markoishvili ferma la fuga dalla lunga distanza. Nell’ultima frazione la Montepaschi si sblocca contro la difesa a zona con quattro triple, due firmate dal greco Zisis (12 punti), su sei tentativi per il 55-48 al 35’. Un qualunque altro avversario pensando al 3-1 della serie avrebbe mollato, Cantù no. Micov (17 punti) e Green (13 punti) tengono aperta la sfida, 63-60. A 5” dalla sirena nel gioco del fallo sistematico Markoishvili segna il primo, sbaglia il secondo per propiziare un altro tiro, cattura il rimbalzo, si prende il tiro della disperazione che finisce nelle mani del compagno Marconato. Il possesso, dopo un contatto dubbio con Ress, non si concretizza e scatta il trionfo dei padroni di casa.

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