sabato 29 ottobre 2011

Nba, nuova fumata nera: non si gioca fino a dicembre

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=168174&sez=HOME_SPORT&ssez=ALTRISPORT

di Gabriele Santoro

ROMA - L’ottimismo delle ultime ore di trattative per sbloccare la serrata Nba, giunta al centoventesimo giorno, è evaporato nella nottata italiana con l’annuncio della cancellazione delle partite fino al mese di dicembre. Ed è ufficiale che la stagione, qualora partisse, non si snoderà più sulle classiche ottantadue partite. «È impossibile programmare un’annata completa», ha detto David Stern, gran capo dell’Nba.

Lo scoglio principale sul quale si è nuovamente arenato il dialogo è la spartizione degli introiti. I proprietari hanno ribadito la disponibilità a una divisione al 50%, mentre il sindacato dei giocatori non scende sotto il 52.5%. La differenza tra domanda e offerta è di circa 80 milioni di dollari per una singola stagione e 630 sui prossimi sette anni su una torta complessiva da 4 miliardi di ricavi annui. Si sono compiuti passi in avanti su altri punti dell’accordo collettivo come la tassa sul lusso per chi sfora il tetto salariale e la durata dei contratti.

«Anche in questa occasione abbiamo sperato di trovare un accordo - ha spiegato Stern - ma la controparte ha abbandonato il tavolo. Billy Hunter direttore esecutivo del sindacato dei giocatori), subissato di telefonate degli agenti, ha detto che non sarebbe sceso di un penny sotto il 52% per poi alzarsi e uscire dalla stanza». Stern ha lanciato poi un messaggio che non lascia presagire un ammorbidimento delle posizioni: «La serrata sta provocando delle perdite colossali alle franchigie che andranno quantificate e non è stimabile il tempo necessario a rientrare degli incassi mancati».

«Non siamo riusciti ad avvicinarci abbastanza. Abbiamo fatto tante concessioni, ma non è sufficiente per i proprietari. Il prossimo incontro? Non lo so, ma speriamo di poter arrivare a una soluzione il prima possibile. È chiaro però che non firmeremo un accordo valido per i prossimi sei anni che possa danneggiare anche i futuri professionisti», ha commentato Derek Fisher, presidente del sindacato giocatori.

Obama inascoltato. Giovedì si era aperto uno spiraglio importante per la conclusione positiva delle trattative con la frase "It's time to go" (È tempo di cominciare) che apriva il sito ufficiale dell'Nba, poi sostituito con "It's (no) time to go". Nelle ultime settimane anche la Casa Bianca ha aumentato il pressing su proprietari e giocatori per raggiungere un accordo. Il presidente statunitense, intervenendo alla trasmissione televisiva di Jay Leno, aveva lanciato questo monito: «È ora che i giocatori e i proprietari delle squadre di Nba pensino di più ai tifosi, senza dimenticare che devono il successo alla loro passione. In questi anni tutti i protagonisti della Lega hanno fatto milioni di dollari e dovrebbero essere in grado di spartirsi la torta dei ricavi. Dopo questo tipo di serrate serve molto tempo per tornare alla normalità».

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