http://www.ilmessaggero.it/sport/basket/finale_nba_miami_heat_avanti_2_1_suicidio_thunder_in_gara_3/notizie/203280.shtml
di Gabriele Santoro
ROMA
– «Gli Heat sono andati in lunetta 35 volte, noi appena 24. Dobbiamo
difendere meglio commettendo meno falli».Le parole di Scott Brooks,
coach di Oklahoma, rilevano il dato essenziale della seconda sconfitta
dei Thunder (ora sotto 2-1), 91-85, che soffrono la fisicità di Miami,
sprecano un margine consistente e non approfittano del pessimo 37%
(28/74) al tiro degli avversari.
Nel primo episodio della serie in Florida Dwayne Wade (25 punti, 9/11 ai
liberi, 7 rimbalzi, 7 assist) è la spalla ideale di LeBron James (29
punti, 11/23 dal campo) determinante a rimbalzo (ne strappa 14). Shane
Battier (9 punti, 2/2 da 3) conferma una condizione strepitosa e la
confidenza che gli ha permesso di collezionare uno straordinario 11/15
in tre partite. Chris Bosh (3/12 in 37’ d’impiego) non si ripete sui
livelli della sfida precedente, ma è una presenza insostituibile
nell’area dei tre secondi (11 rimbalzi di cui 4 offensivi, 2 stoppate).
«Oggi abbiamo dimostrato di saper vincere anche con percentuali di
realizzazione basse. I ragazzi hanno sopperito a ciò con un’eccellente
intensità in tutte le fasi del gioco», spiega coach Spoelstra. In difesa
James riesce a limitare, specialmente nell’ultimo quarto, il pericolo
pubblico numero uno Kevin Durant. LeBron avverte l’urgenza di cambiare
il corso della storia: «L’anno passato in finale non ho prodotto
abbastanza giocate decisive. Ora voglio essere protagonista anche nei
momenti chiave e farò di tutto per arrivare al titolo».Gli 85 punti
segnati (4/18 da3, 15/24 da1) rappresentano una rarità per Oklahoma, che
durante la stagione ha perso sette sulle nove volte in cui non è
riuscita a varcare quota 90.
«È stato frustrante - ammette Kevin Durant -, perché abbiamo sprecato un
vantaggio considerevole. Le penalità ci hanno sottratto i tiratori
dalla lunga distanza e non mi piace assistere alla contesa da fuori
(quarto fallo, discutibile, commesso nel terzo periodo)». KD chiude con
25 punti (11/19 e 6 rimbalzi), ma negli ultimi 12’ (4 punti a referto)
non incide come al solito. Dalla panchina James Harden (0/4 da3, 6
assist, 6 rimbalzi) non fa la differenza sul perimetro, mentre il
veterano Fisher (9 punti, 2/3 da3) prova a guastare la festa agli Heat.
Il discusso Westbrook (19 punti, 5 rimbalzi, 4 assist) gioca la sua
pallacanestro, carratterizzata dalla corsa e dall'atletismo, e non
digerisce la gestione di Brooks.
La partita. Miami parte forte con le schiacciate di
Wade e Bosh attaccando con continuità il ferro, 10-4 al 5’. Oklahoma,
memore del 18-2 di gara due, si affida alla coppia Durant-Westbrook (12
punti complessivamente) per non farsi travolgere, 26-20 al 12’. Nella
seconda frazione una splendida tripla mancina di Fisher firma il -1 e
Perkins conquista a rimbalzo i liberi del sorpasso, 35-36 al 16’.
Battier si scalda sul perimetro (2/2 da3), ma Westbrook risponde subito,
47-46 al 24’. James tocca già i 16 punti. Al rientro dall’intervallo
lungo OKC piazza un break di 18-7 trascinata da super Durant (8 punti in
7’) e da Fisher che garantisce minuti di qualità, 54-64 al 31’. Battier
guadagna tre viaggi in lunetta (13/14 da1 nel quarto per gli Heat) come
il comprimario Jones, e a 52” dalla terza sirena James infila la tripla
del contro sorpasso, 69-67 al 36’. A 7’32 dalla conclusione Harden dà
l’ultimo vantaggio ai Thunder, 76-77. James e Wade realizzano 13 degli
ultimi 15 punti di Miami, 86-79 a -2’19. Ma il numero 3, come nel minuto
finale della sfida precedente, si fa rubare un pallone prezioso da
Sefolosha e Westbrook riapre tutto, 86-85 a -1’30, per poi sbagliare la
tripla del pareggio, 88-85. A 16” dall’epilogo Harden difende bene su
James, ma gli arbitri sanzionano, più che generosamente, un contatto per
il libero della sicurezza.
Finale Nba
Oklahoma City Thunder-Miami Heat 105-94
Oklahoma City Thunder-Miami Heat 96-100
Miami Heat-Oklahoma City Thunder 91-85