lunedì 4 giugno 2012

Nba, riecco il Celtics Pride: Boston impatta 2-2 con Miami

http://www.ilmessaggero.it/sport/basket/nba_boston_vince_con_miami_e_pareggia/notizie/200179.shtml
 
di Gabriele Santoro

ROMA – I Boston Celtics non finiscono mai: incantano con un primo tempo straordinario, poi quando le energie vengono meno sanno soffrire e con un tocco di buona sorte agganciano, 2-2 nella serie, Miami.Gli Heat divorano, 93-91, un’occasione colossale per ipotecare il titolo della Eastern Conference sbagliando a fil di sirena entrambi i tiri per la vittoria: a conclusione dei regolamentari con l’air ball di Haslem e al supplementare con la tripla ben costruita da Wade che scherza con il ferro. «Era la soluzione migliore, non potevo chiedere altro. Le gambe posizionate in linea con il canestro e una buona esecuzione: la palla ha deciso solo che non voleva entrare», commenta la stella di Miami. Coach Doc Rivers invece rievoca il più illustre dei suoi predecessori: «Lo sapete che Red Auerbach non avrebbe mai fatto entrare un tiro del genere, non al TD Garden».

Magia Celtics. I quattro moschettieri di casa fatturano 71 dei 93 punti complessivi con Paul Pierce (23 punti) strepitoso in avvio, il solito Garnett (17 punti, 14 rimbalzi), il redivivo Allen (16 punti, 4/11 da3) e il leader Rajon Rondo (15 punti, 15 assist). Dopo un primo periodo da antologia (34 punti segnati) Boston colleziona un 22/63 dal campo, ma la difesa non scende di tono. I rimbalzi offensivi (11) consentono di creare seconde opportunità, ben sfruttate, e dalla panchina si alza un Dooling (10 punti in 16’, 3/4 da3) incisivo. «Non siamo stressati per la rimonta dei Celtics. È una competizione magnifica e uno spot per la pallacanestro», sottolinea James. Il tabellino di LeBron recita 29 punti (12/25 al tiro), ma anche 7 palle perse. Al dilemma Bosh (rientra o no?) si somma un Wade (20 punti con 7/22) altalenante.

La partita. Se Rivers si affida anche ai fantasmi per spiegare il successo, ma sul parquet per ventiquattro minuti è consapevole di aver rivisto una squadra, da titolo, di grande sostanza. All’intervallo lungo Boston mette a referto 61 punti grazie ai fuochi di artificio dei suoi veterani inossidabili: Pierce (18 punti), Garnett (9 punti) e Allen (11 punti) con Rajon Rondo che tocca già la doppia cifra alla voce assist (10). La difesa, per quanto fisica, di Miami non graffia e il vantaggio interno arriva a un massimo di + 18, 58-40 al 22’. Nella terza frazione gli Heat, come spesso gli accade, cambiano il passo, mentre crolla l’efficacia offensiva dei Celtics (32 punti complessivi nella ripresa) e Wade riapre tutto con la tripla del -5, 73-68 al 36’. In apertura dell’ultimo quarto James impatta e Cole sorpassa, 76-78, per un parziale lungo di 38-18 e di 13-1 a cavallo tra le due frazioni. Garnett e Allen giocano la carta dell’esperienza e a 52” dall’epilogo riportano avanti i compagni, 89-86, con il quindicesimo assist della mente Rondo. Quando alla sirena di secondi ne mancano 37 LeBron James non fallisce la tripla, non contestata, del pareggio. A 21” Garnett commette fallo in attacco, ma Miami organizza un pessimo tiro e Haslem non sfiora neanche il ferro. Il supplementare è una battaglia di nervi con Pierce e James fuori per le penalità e la retina un miraggio (2/11 totale). Con 2’33 ancora da disputare Rondo segna l’ultimo canestro dal campo con una parabola arcobaleno in entrata. Allen e Garnett non chiudono dalla lunga distanza, ma a graziarli ci pensa Wade con l’errore conclusivo.

Finali

Est: Miami Heat-Boston Celtics 2-2
Ovest: San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 2-2

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