http://www.ilmessaggero.it/sport/basket/nba_ibaka_e_durant_show_oklahoma_aggancia_san_antonio/notizie/200050.shtml
di Gabriele Santoro
Gli assist. Ma il dato che colpisce è quello degli assist: Oklahoma ne registra 27 e impone alla difesa avversaria quella circolazione della palla che contraddistingue il gioco degli Spurs. Coach Scott Brooks è ancora alla ricerca dell'esplosività di Russell Westbrook, ma si gode un Kevin Durant (36 punti, 13/20 dal campo, 6 rimbalzi, 8 assist) dominante. James Harden (11 punti, 7 rimbalzi, 7 assist) ribadisce il titolo di miglior sesto uomo della lega. «Si tratta solo di un passo in avanti. Abbiamo compiuto ciò che avevamo preventivato: vincere davanti ai nostri tifosi. Se continuiamo a crederci, alla fine gioiremo», sottolinea Durant. La franchigia texana paga la serata storta del proprio leader Tony Parker (12 punti, 5/15 al tiro); le disattenzioni inusuali di Manu Ginobili (13 punti, 6 palle perse sulle 10 complessive, 6 falli commessi); soffre a rimbalzo (sotto 41-31) e la palla non gira veloce come d’abitudine (17 assist contro i 23 di media). Tim Duncan (21 punti, 9/17, 8 rimbalzi) soffre la mobilità dei rivali, ma garantisce il solito bottino offensivo. Il “bad boy”, classe ’78, Stephen Jackson (11 punti, 2/3 da3) conferma di essere una risorsa per Popovich.
La partita. Il segreto della pallacanestro di Oklahoma si può racchiudere nella parola aggressività: quando la difesa funziona, l’atletismo e la forza fisica straordinaria di tutti i giocatori trasformano l’attacco in un rullo compressore. Nel primo quarto il centro possente Kendrick Perkins (9 punti in avvio) ne restituisce l’istantanea: costringe Duncan a un air ball; segue il rimbalzo catturato da Westbrook; corre il campo alla velocità del proprio playmaker e con la difesa Spurs sbilanciata conclude con una schiacciata, 18-19 al 9’. Ginobili confeziona una giocata da 4 punti, tripla con libero aggiuntivo, ma Sefolosha, ribattezzato “Specialosha” dopo il 4/10 da3 e i 6 recuperi (un incubo per Parker) della sfida precedente, impatta con la terza schiacciata dei Thunder, 26-26 al 12’. Nella seconda frazione (29-17 di parziale, 72% dal campo per i padroni di casa) sale in cattedra Ibaka (14 punti all’intervallo lungo) e costruisce con i compagni di reparto il primo vantaggio sostanzioso, 45-35 al 20’. E la notizia peggiore per San Antonio è che Durant sia fermo a soli 8 punti. Ibaka è incontenibile: parte in palleggio e inchioda a canestro; sfrutta i tempi giusti dei passaggi e infila il piazzato del +15, 68-53. Gli Spurs si aggrappano al tiro dalla lunga distanza (11/23 alla fine) con Jackson e Ginobili per un break di 8-0 e il -2, 73-71. Durant mette a referto 18 degli ultimi 36 punti di Oklahoma e nel cuore dell’ultimo periodo respinge l’assalto degli ospiti con 15 punti consecutivi, 102-93 a 1’32 dalla sirena. Harden firma la tripla che completa l’opera.
Finali
Est: Miami Heat-Boston Celtics 2-1
Ovest: San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 2-2
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