giovedì 31 maggio 2012

Golden Gala, fulmine Bolt: 9"76 e fa innamorare Roma

http://www.ilmessaggero.it/sport/altrisport/bolt_e_un_fulmine_vince_i_100_con_976_laquoi_love_romeraquo/notizie/199641.shtml

di Gabriele Santoro
ROMA – L’attesa è tutta per le 21.38 e la sfida stellare dei 100 metri con Usain Bolt e Asafa Powell. E la gara non lascia delusi. Vince il missile Bolt con 9.76 record del meeting. Secondo, staccato, Powell.E Bolt alla fine è felice: ««A Roma sono stato benissimo con un'ottima preparazione e il riposo. La gara? Non perfetta, ma una buona esecuzione. La passione della gente ha scacciato il nervosismo e dato molto energia. Dopo Ostrava in molti mi hanno messo in dubbio, ma io ero sereno. Sono soddisfatto: I love Rome...».

Usain Bolt dunque mantiene le promesse
: scende sotto il muro dei 9”80 e conquista per la seconda volta consecutiva il Golden Gala. Il suo tempo, ottimo, di 9”76 è il nuovo record del meeting capitolino, che apparteneva a Tyson Gay (9”77), e il crono dell’anno (9’82 sempre del giamaicano a Kingston). Dopo lo start, quarto tempo di reazione ma migliore degli avversari Powell (9"91) e Collins (10"05), prova a seguirlo solo il connazionale che però molla negli ultimi 15 metri. Sui blocchi Bolt indossa la maglia azzurra della nazionale e cappellino di ordinanza, poi la canotta rossa, con i sorrisi e la gestualità che lo rendono unico. L’Olimpico lo acclama per poi gioire insieme a lui: Ostrava è davvero un ricordo lontano. Il francese Lemaitre non delude avvicinando la soglia dei 10” con 10”04.

La terza tappa della Diamond League va in archivio senza tradire le attese
tra record battuti, tempi di qualità e gare tirate. Entusiasmano i 3000 siepi con Koech e i 5000 donne con lo sprint meraviglioso tra la kenyota vincente Cheruiyot e l’etiope Meseret Defar. Roma ribadisce di amare l’atletica di alto livello con oltre 55mila spettatori sugli spalti.

Paul Koech incanta nei 3000 siepi.
Nessuno resiste alla progressione del kenyota che stacca tutti e fa registrare la terza migliore prestazione di sempre nella specialità, abbatte il record del meeting e segna la prestazione dell’anno. I primi quattro posti sono tutti per il Kenya con Ezekiel Kemboi, all’esordio nel 2012, quarto a 8.10.55. «Questa gara e il cronometro sono stati perfetti. Nella mia mente c’è il record del mondo, sono consapevole di valerlo e lo sto puntando. Volevo centrarlo già a Roma, ora mi concentrerò sui trials in Kenya: l’anno scorso rimasi fuori dalla selezione».

Si corre forte anche nei 1500 al femminile
e a farla da padrone sono sempre le atlete africane: sul podio due etiopi e una kenyota. Abeba Aregawi distacca di oltre 3” Helen Obiri e Genzebe Dibaba, con 3.56.54 realizza una tripletta: record del meeting e nazionale, prestazione del 2012.

Negli 800 donne l’etiope Fantu Magiso
(1.57.56) ruba la scena a Pamela Jelimo, ma resta lontana dal record nel meeting capitolino (1.55.69). «Alla vigilia provavo belle sensazioni e la pista mi ha confortato: siamo andate veloci. È un buon test in previsione dell’Olimpiade». Male la sudafricana Caster Semenya, mai in gara per concludere all’ottavo posto sopra i due minuti. Nei 100 in rosa Murielle Ahoure brucia la favorita Shelly-Ann Fraser, lentissima in partenza, con un secco 11”. «Sono delusa dal risultato e dal cronometro. Malissimo in avvio, ferma sui blocchi».

Il francese Renaud Lavillenie domina il salto in alto
con un solo tentativo, andato in porto, a 5.82. Il connazionale Mesnil e il tedesco Mohr non vanno oltre i 5.72. «Ho preso punti importanti per la Diamond League: avevo degli acciacchi alla schiena e ho fatto fisioterapia. Dopo il 5.60 mi sono riposato, prima del 5.82». Claudio Stecchi, ottavo, eguaglia la misura dell’anno a 5.42.

Barbara Spotakova regala subito spettacolo nel giavellotto
, che vola fino ai 68.65 metri, nuova misura mondiale dell’anno e sfiora il suo stesso record al Golden Gala di 68.66. La ceca controlla la gara con un 65.54, poi la insidia la sudafricana Viljoen a 67.95, ma ha a disposizione un ultimo tentativo, quello vincente. «So di attraversare un ottimo periodo di forma - commenta l'oro di Pechino - , tuttavia per arrivare davanti ho dovuto impegnarmi a fondo. È la stagione più importante della mia carriera: voglio difendere il titolo olimpico».

Nel getto del peso la bielorussa Nadezhda Ostapchuk
, leader di specialità nella Diamond League, chiude con un deludente terzo posto e un solo lancio a 19.58. «Durante il riscaldamento si è girata la caviglia destra. Mi fa ancora male, speravo di fare molto meglio a Roma». Ne approfitta la ragazzona neozelandese Valerie Adams, medaglia d’oro mondiale outdoor e indoor in carica, che infrange il record del meeting (20.82) e con 21.03 è la migliore della stagione. «È un ottimo inizio per me: mi sto allenando alla grande e sono sorpresa di aver superato subito i 21 metri». L’azzurra Chiara Rosa finisce al sesto posto con 18.63, personale dell’anno. «Finalmente sono tornata a divertirmi in pedana. Dopo un po’ di difficoltà alla fine è arrivato il lancio giusto».

Nel triplo donne prevale l’ucraina Olha Saladukha
con 14.75. Simona La Mantia non riesce a cavalcare il tifo dell’Olimpico che è tutto per lei. La palermitana vicecampionessa europea a Barcellona e campionessa indoor si ferma a 13.87. «Mi aspettavo qualche centimetro in più, ma dopo l'infortunio di questo inverno mi ritengo soddisfatta di non avvertire più alcun dolore».

Nei 400 ostacoli la giamaicana Kaliese Spencer
conferma la leadership della Diamond League con 54.39 (miglior tempo di reazione sui blocchi), alle sue spalle la statunitense Lashinda Demus. Al maschile il successo va al portoricano Javier Culson, 48.14, che supera Bershawn Jackson (48.25), vicino al personale annuale di 48.20, mentre cade sul rettilineo il veterano Felix Sanchez. Nel disco uomini l’iraniano Ehsan Hadadi beffa tutti all’ultimo lancio a 66.73.

Dopo lo show dei 100 metri si montano gli ostacoli per i 100 donne:
dominio statunitense con Dawn Harper (12.66) e Kellie Wells (12.68).

Il britannico Robbie Grabarz ribalta il pronostico nel salto in alto:
gara illibata fino a 2.33 (misura dell’anno), mentre i campioni Jesse Williams e il greco Chondrokoukis si piantano rispettivamente a 2.31 e 2.28. L’azzurro Chesani salta a 2.20, per poi commettere tre errori quando l’asticella sale a 2.25. Nel lungo è sempre un inglese a volare: Greg Rutherford regola Godfrey Mokoena con 8.32. Negli 800 metri Mario Scapini ottiene il miglior personale, 1.46.95, nella sfida vinta da Leonard Kosencha in 1.44.42. Le staffette 4X100, con errore nel cambio, e 4X400 vedono l'Italia al quarto posto. In chiave nazionale Yuri Floriani con l'undicesimo tempo, 8'22"62, strappa il visto nei 3000 siepi per i giochi olimpici.

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