giovedì 24 maggio 2012

Nba, Philly celebra il ritorno di Iverson e costringe Boston a gara 7

http://www.ilmessaggero.it/sport/basket/basket_nba_philadelphia_vince_e_porta_boston_a_gara_7/notizie/198206.shtml


di Gabriele Santoro



ROMA – La città dell’amore fraterno non vuole smettere di sognare a canestro: Philadelphia è la favola dei playoff Nba 2012 e continua a stupire. Una volta conclusa la stagione regolare all’ottavo posto della Eastern Conference tutti pronosticavano un’anonima uscita al primo turno contro i Bulls di Derrick Rose, ma la sorte, una buona dose di coraggio e una fede assoluta nei propri talenti hanno disegnato un percorso alternativo. I Sixers costringono, 82-75, i Celtics, che già assaporavano l’approdo in finale, a una gara sette (sabato a Boston) di semifinale dall’esito ora tutt’altro che segnato.

Il Wells Fargo Center di Phila presenta il tutto esaurito delle grandi occasioni e accoglie il figlio più amato di una franchigia che ha scritto pagine importanti della lega con leggende del calibro di Wilt Chamberlain, Julius Erving, Moses Malone e Charles Barkley. Prima della palla a due Allen Iverson, genio e sregolatezza che nei primi anni del nuovo secolo ha restituito splendore alla canotta Sixers, raccoglie l’applauso di ventimila tifosi e carica uno ad uno gli ex compagni. Coach Doug Collins lascia solo un appunto sulla lavagnetta dentro agli spogliatoi: «Stiamo uniti e lottiamo». «Ci siamo regalati una possibilità di compiere un’impresa stupenda. Ora abbiamo in tasca il biglietto per Boston e vediamo che cosa succederà», commenta il coach a partita conclusa.

Le statistiche.
L’eroe di giornata è la guardia, classe ’90 uscita Ucla e pescato al primo giro del Draft 2009 con la chiamata numero 17, Jrue Holiday (20 punti, 7/15 al tiro, 6 assist). Boston, privata dell’apporto importante di Bradley (spalla ko), paga una pessima serata al tiro: 33% complessivo, con un inusuale 3/14 nelle triple, e serve a poco il controllo dei rimbalzi (48 a 37 con 14 offensivi). «Abbiamo sprecato troppi possessi (16 palle perse), dobbiamo migliorare in attacco», ammette coach Doc Rivers. Philadelphia non fa meglio dalla lunga distanza (1/9), ma ha l’energia e la fisicità per prendersi l’area dei tre secondi (42 punti contro i 16 dei Celtics).

La partita. Rajon Rondo (9 punti con 4/14 dal campo, 9 rimbalzi, 6 assist) non riesce ad incidere, come Ray Allen (9 punti, 4/11) limitato dai falli. Brandon Bass (2/12) non ripete l’exploit di gara 5 (decisivo con 27 punti) e dalla panchina Rivers ha solo i 5 punti di Pietrus. Philadelphia chiude la propria prova corale con cinque giocatori in doppia cifra: i leader Brand (13 punti, 10 rimbalzi) e Iguodala (12 punti, 6 rimbalzi), il navigato Williams (11 punti, 6 assist) e Turner (12 punti, 9 rimbalzi), fondamentali per il successo. A tenere sempre in equilibrio la partita, 62-58 in apertura dell’ultimo quarto, ci sono Paul Pierce (24 punti), bravo a conquistare viaggi in lunetta (13/13), e il Kevin Garnett (20 punti) formato playoff. Holiday apre il break della svolta, 8-0, con il quattordicesimo punto personale e il vantaggio dei Sixers sale per la prima volta oltre la doppia cifra, 70-59 al 41’. Ray Allen cerca di rimettere tutto in discussione: infila la tripla del -6, 78-72 a 1’41 dalla sirena, ma sbaglia la successiva con Igoudala a strappare il rimbalzo della sicurezza.

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