domenica 27 maggio 2012

Nba, super Rondo: Boston raggiunge Miami nella corsa al titolo della Eastern Conference

http://www.ilmessaggero.it/sport/basket/basket_nba_super_rondo_boston_in_finale_con_miami/notizie/198786.shtml

di Gabriele Santoro



ROMA – Rajon Rondo, che registra l'ennesima tripla doppia (18 punti, 10 rimbalzi, 10 assist) della stagione, trascina con un quarto periodo di gioco strepitoso (70% al tiro, 9/10 ai liberi) i Boston Celtics alla finale della Eastern Conference. L’orgogliosa Philadelphia, sorpresa di questa edizione dei playoff Nba, di Andre Iguodala (18 punti, 3/5 da3) si arrende, 85-75, in gara sette al TD Garden, ma getta le fondamenta per un futuro promettente. «Abbiamo imparato molto e sono certo che ripartiremo da questa serie. La nostra squadra è giovane e ora sappiamo che cosa vuol dire sfidare alla pari un gruppo di veterani come i Celtics», sottolinea Jrue Holiday. A Est si ripropone così la finale Miami-Boston.

I Celtics di Doc Rivers hanno un vissuto di squadra e un bagaglio esperienziale dal valore sconfinato, fondamentale per risolvere gli imprevisti e per superare indenni i momenti di tempesta. Ray Allen (11 punti, 2/7 da3), tiratore sublime, fa 0/5 (0/14 complessivo) dalla lunga distanza in 36’, per poi piazzare le due triple che aprono il break decisivo. La bandiera Paul Pierce (15 punti, 6/14 dal campo, 9 rimbalzi) commette il sesto fallo personale con 4’16 da giocare sul 71-68, ma bastano uno sguardo e poche parole al compagno Rondo: «Ora tocca a te». E il play di Louisville non si tira indietro: realizza 11 (1 tripla, 4 liberi, canestro in entrata e in sospensione) degli ultimi 14 punti per il parziale di 14-7. «Rajon ha un’innata sensibilità e risolutezza nei momenti chiave delle partite. Odora quando c’è bisogno di alzare il livello di aggressività e ha preso in mano l’incontro. Vederlo all'opera è stato uno spettacolo», dice Pierce.

La partita. Boston parte subito forte, 10-2, con Garnett, ma Phila ha Iguodala e impatta, 20-20 al 12’. Nel secondo periodo, complici le pessime percentuali (28% all’intervallo lungo, 35% alla fine) dei Sixers, Pierce e il solito KG animano il primo allungo Celtics, 41-33. Nella terza frazione una schiacciata con stacco dalla lunetta di Iguodala spaventa il TD Garden, che ormai ha imparato a conoscere anche la pericolosità di Jrue Holiday (12 punti), 53-52 a 35” dalla terza sirena. In apertura dell’ultimo periodo “He got game” Allen ritrova il feeling con la retina per il 69-61 del 42’. Philadelphia non molla, 71-68, prima dello show di Rondo che si prende e infila tiri ad alto coefficiente di difficoltà. Rivers, che ha perso per infortunio un uomo fondamentale come Bradley, spreme il proprio quintetto base con un impiego che va dai 37’ di Pierce ai 42’ di Rondo. Dalla panchina esce con continuità il solo Pietrus (20’, 2/6 al tiro). «Non cercare scuse o ragioni utili a spiegare un'eventuale sconfitta è il nostro segreto», ribadisce il coach. Nel successo di Boston splende la stella dell’intramontabile Kevin Garnett (18 punti, 13 rimbalzi): trentasei anni e un agonismo da esordiente. L’ala-pivot, sedici stagioni Nba alle spalle, sta disputando dei playoff meravigliosi: 19.2 punti, 11 rimbalzi e 2 assist di media a serata.

Miami-Boston. James&Wade contro il sistema Celtics. «Sentiamo di poter battere Miami ed è ovviamente il nostro obiettivo. Non abbiamo alcun dubbio che sia possibile e siamo pronti ad andare lì a fare il nostro mestiere». Il pensiero di Rondo è già rivolto agli Heat, galvanizzati dallo stato di grazia della coppia James-Wade, per il remake della scorsa finale di conference che si preannuncia equilibrata e ricca di argomenti. I due presentano il biglietto da visita delle quattro vittorie della serie di semifinale contro gli Indiana Pacers: 258 punti segnati per una media combinata di 64.5 a serata, dando concretezza al sogno del presidente Pat Riley.

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