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di Gabriele Santoro
Le statistiche fotografano una sfida a senso unico: gli Heat chiudono con il 61.4% al tiro (9/16 da3), dominano a rimbalzo (49-35) con il contributo di tutti e la difesa costringe Indiana a un eloquente 33% (30/89 dal campo) di realizzazione. «Il nostro obiettivo è archiviare immediatamente questo successo e la buona prestazione, pensando a quello che ancora ci manca», sottolinea Erik Spoelstra, coach di Miami.
La franchigia di Indianapolis. Dimostra di non aver superato emotivamente lo shock dell’ultima occasione persa in casa e registra gli infortuni pesanti di Granger (10 punti, 3/6) e West (10 punti, 5/13). L’inerzia della serie ora è girata e sarà molto difficile tornare a South Beach per l’eventuale gara sette. «L’infortunio di Granger è stato una tegola: senza di lui è quasi impossibile immaginare di difendere e limitare James. Ora dobbiamo provare a rialzarci. Siamo una buona squadra e cercheremo di vincere davanti ai nostri tifosi», spiega coach Frank Vogel. Indiana sta pagando la flessione del centro Hibbert (8 punti, 3/10 al tiro), presenza importante sotto canestro e uomo chiave nei due successi fin qui ottenuti.
La partita. Gli Heat costruiscono una vittoria fondamentale giocando da squadra. I primi due possessi della partita offrono subito l’idea di quello che sarà: Shane Battier (9 punti, 3/3 da3 nel primo quarto), offensivamente non pervenuto negli episodi precedenti, infila due triple e nel 10-5 dell’avvio non figurano James e Wade. Miami prova subito ad allungare, 21-13, ma le percentuali (a segno con 5 triple delle 6 complessive di serata) al tiro dalla lunga distanza tengono Indiana a contatto, 41-38 al 20’. Al rientro dall’intervallo lungo Battier (4/5 da3) riprende il discorso interrotto nel primo quarto e James (20 punti) inizia a forzare i ritmi, 56-45.
Hibbert, George e West. Non vedono più il canestro, subendo il parziale decisivo di 14-5. Granger alza bandiera bianca per un infortunio alla caviglia, come il compagno West per un problema al ginocchio. Miami controlla i rimbalzi e si distende in transizione, trovando sempre sbilanciata la difesa Pacers. Il vantaggio sale oltre i venti punti, 76-55 al 36’, e il finale è tutto in discesa con il prezioso Haslem (10 punti, 5/6 da2). Le seconde e terze linee degli Heat completano l’opera con il triplista Jones (6 punti), il redivivo Chalmers (8 punti) e Howard, concedendosi qualche eccesso inutile. Pittman si erge a protagonista con una gomitata, che sarà punita, all’avversario Lance Stephenson.
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