http://www.ilmessaggero.it/sport/basket/basket_nba_james_e_wade_show_miami_in_semifinale_ovest/notizie/197568.shtml
di Gabriele Santoro
James. «La squadra è piena di veterani e di lottatori: non siamo scesi sul parquet con la tensione di una squadra disperata. Le prossime partite della serie saranno una battaglia come questa», sottolinea James. Gli Heat riescono finalmente a distendersi in transizione e grazie alla loro fisicità straripante in contropiede diventano un rebus irrisolvibile per la difesa di coach Frank Vogel. «Siamo stati entrambi aggressivi e quando giochiamo così il basket di Miami è realmente piacevole. Negli ultimi due giorni ho lavorato molto per recuperare le energie mentali. È stato molto importante passare del tempo con Tom Crean, il mio allenatore a Marquette che considero come una figura paterna», spiega Wade.
La svolta. Nella terza frazione la coppia Wade (6/6 da2 in 12', arriverà a 11/11)-James fattura 28 punti con un sontuoso 10/13 dal campo: i due dialogano a meraviglia scambiandosi assist e cenni di intesa. Dwayne penetra, pesca un taglio dal lato debole e alza per la schiacciata di LeBron, 61-59. James salva una palla quasi persa a centrocampo, la trasforma in un'assistenza per il compagno che è bravo a piazzare una tripla fondamentale, 63-64 al 30’. Collison (16 punti, 6/7 da2) prova a rispondere, attaccando il ferro con coraggio, ma l’inerzia della gara è ormai girata. Udonis Haslem (14 punti, 5/6 da2, +15 di plus/minus), ferito al sopracciglio, si conferma un collante insostituibile nel sistema di Miami e allunga fino al +10, 66-76 (break di 25-5 dal 61-51).
La partita. Indiana ha smarrito i propri riferimenti principali con Hibbert (10 punti, 9 rimbalzi), mattatore in gara tre, e Granger (20 punti, 8/18 dal campo), tenuti a lungo in panchina nel secondo tempo. Nell’ultimo periodo prosegue lo show di Wade e James, che tengono sempre alla giusta distanza i tentativi di rientro dei padroni di casa, 81-86 al 40’. Haslem infila tre tiri frontali nell’area dei tre secondi, insieme al dodicesimo canestro su tredici tiri di Wade, per il margine della sicurezza, 85-94 al 45’. Indiana insiste con due triple, ma l’occasione è ormai sfuggita.
San Antonio prima finalista ad Ovest. La franchigia texana completa l’opera con un secco 4-0 ai danni dei Los Angeles Clippers e torna in finale di conference. Gli Spurs inanellano la diciottesima vittoria consecutiva, 99-102, con l’ennesima prova corale. «C’è stato il contributo di tutti, come durante tutto l’anno, e speriamo che continui così anche per le finali», dice coach Popovich. Il pregiato asse play-pivot Parker (17 punti, 5 assist)-Duncan (21 punti, 9/14 da2) è al solito determinante, come lo sono dalla panchina Manu Ginobili (11 punti, 4 assist) e l’ex Benetton Treviso Gary Neal (14 punti in 14’ d’impiego). Incisivo anche il lungo brasiliano Tiago Splitter (11 punti, 7 rimbalzi).
San Antonio. L’ottima circolazione di palla e la fluidità offensiva spiegano le percentuali di realizzazione (52% da2, 40% da3) di San Antonio, che guida con vantaggi oltre la doppia cifra (9-18; 26-37; 31-43; 47-51) fino a metà del terzo periodo quando Blake Griffin (21 punti, 5 rimbalzi) e Chris Paul (23 punti, 11 assist, 6 rimbalzi) riaccendono la speranza Clippers, 65-63. Si prosegue punto a punto, 94-94 a 4’ dalla sirena. L’esperienza di Parker e Ginobili fa la differenza nel momento chiave: il primo infila due layup morbidi, 98-100, il secondo mette lo zampino nel recupero difensivo (pasticcio di Paul) che a 12” dalla conclusione chiude l’incontro e archivia la serie.
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