di Gabriele Santoro
ROMA – Il campione del mondo Thor Hushovd replica sul traguardo di Gap il capolavoro di Lourdes e concede il bis al Tour nella volata derby con il norvegese Boassen Hagen. Il capitano della Garmin s’infila nella fuga giusta scattata a 62 chilometri dall’arrivo, controlla alla perfezione la corsa confermando di avere ottime gambe anche in salita e nello sprint finale anticipa senza incertezze il connazionale.Ma ad accendere il Tour de France c’è la prima fiammata di Alberto Contador. Il dominatore del Giro d’Italia, dopo aver superato in difesa i Pirenei, sceglie un’asperità di seconda categoria come il Col de Manse (in vetta ai 1268 metri a 20 chilometri da Gap) per rompere gli indugi e aprire la caccia alla maglia gialla. Contador piazza il primo scatto a quindici chilometri dall’arrivo e rimangono alla sua ruota gli uomini di classifica: Evans, i fratelli Schleck e Voeckler. Poi arriva il secondo allungo che crea il vuoto con il solo Cadel Evans in grado di resistere alla pedalata agile e decisa dello spagnolo. Nella discesa che porta al traguardo i due si danno il cambio con l’australiano a disegnare le linee e il basco Sanchez alle spalle. Salgono così le quotazioni di Evans che se dovesse resistere sulle Alpi è il favorito per il posto più alto sul podio di Parigi grazie alla superiorità a cronometro.
Le vittime principali del ritrovato Contador sono Frank e Andy Schleck, letteralmente piantato in discesa perde oltre un minuto dai rivali, ed è apparso in grossa difficoltà Ivan Basso privo lo smalto delle giornate pirenaiche. La maglia gialla Voeckler continua a stupire: è il primo a rispondere all’attacco di Contador e limita i danni con appena 18” secondi di ritardo. L'ultima settimana della Grande Boucle, che da domani affronta le Alpi, si apre con le emozioni mancate sui Pirenei e promette spettacolo.
Nei primi cento chilometri della sedicesima tappa il gruppo mantiene un ritmo altissimo, oltre i cinquanta orari e una velocità media conclusiva di quarantasei, vanificando qualsiasi tentativo di fuga. Dopo il sole dei Pirenei la pioggia torna ad abbattersi sulla carovana che rende insidiosa l’ultima discesa già molto tecnica. A sessanta chilometri da Gap il gruppo tira il fiato, pensa a coprirsi e parte la fuga di giornata: a Marcato, Perez Lezaun, Hushovd, Boasson Hagen, Devenyns, Roy, Martin, Ignatyev, Heysedal e Grivko bastano dieci chilometri a tutta per guadagnare oltre sei minuti sul gruppo maglia gialla. Il Col de Manse scatena la bagarre con gli attacchi di Contador e la risposta di Evans, mentre Hushovd, Boasson Hagen ed Hesjedal formano il terzetto che si contenderà l’arrivo in volata.
Festa norvegese. «È tutto straordinario: non pensavo di andare così forte anche sull’ultima salita. Oggi sembrava di essere al campionato norvegese con il mio amico Boasson Hagen. La tattica è stata perfetta: sul Col de Manse era previsto che allungasse il mio compagno di squadra Hesjedal, poi allo sprint volevo sorprenderli. Ho raccolto il massimo in questo Tour», ha commentato un raggiante Hushovd.
Giornata negativa per Basso. «Ho patito un problema alla sella all'inizio della salita. Appena rientrato Contador è partito e ha fatto un’azione bellissima. Non è stata una grande giornata per me, ma sono sempre lì e affronterò le prossime tappe di montagna con la giusta motivazione».
Nel secondo e ultimo giorno di riposo, osservato lunedì, Contador ha praticamente annunciato il cambio di strategia e una condizione sempre migliore. «Starò meglio rispetto ai Pirenei e recuperare lo svantaggio in classifica è una motivazione in più. Ho la coscienza a posto per quanto fatto durante la stagione. Non ho la freschezza che al Giro mi permetteva di attaccare, ma voglio che il Tour cominci anche per me.», sono state le parole dello spagnolo. Ora la sfida è lanciata anche sulla strada. Nella tappa di mercoledì il Tour sconfinerà in Italia con l'arrivo a Pinerolo, dopo aver affrontato le salite del Monginevro, il Sestriere e il Pramartino e una discesa difficile verso la città piemontese.
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